IMU , guida pratica alla nuova tassa sulla casa

 

 

 

Governo e Parlamento hanno finalmente trovato l’accordo definitivo sull’Imu, la nuova tassa sugli immobili. L’ultima novità introdotta proprio oggi riguarda la rateizzazione: le famiglie potranno scegliere, per il versamento dell’Imu della casa principale, se pagare in due rate, oppure in tre rate , come previsto da un precedente emendamento.

Il provvedimento così definito, da domani passerà dalla Commissione Finanze all’Aula di Montecitorio dove si prevede possa essere richiesto un voto di fiducia. Il tutto per accelerare i tempi e fare in modo che per lunedì prossimo ci possa essere l’approvazione definitiva in Senato dove la delega fiscale, in cui è contenuta la nuova imposta sulla casa, dovrà tornare.

È prevedibile che la maggior parte delle famiglie deciderà di usufruire dell’opportunità di diluire i pagamenti così come previsto dalla norma, scelta tra l’altro contestata dai Comuni.

Ecco punto per punto cosa cambia.

PRIMA CASA. Nel 2012 sarà possibile pagare in due o tre rate. Nella prima, quella del prossimo 18 giugno, il cittadino verserà il 33% dell’importo complessivo (o il 50% nel caso opti per due pagamenti) calcolato con riferimento all’aliquota di base fissata al 4 per mille. Stesso importo sarà poi dovuto il 17 settembre con un ulteriore 33% dell’imposta di base, per chi sceglierà i tre versamenti. Infine il 17 dicembre ci sarà il saldo complessivo, che dovrà tenere conto delle aliquote definitive stabilite dai Comuni e dal governo, che si è garantito una riserva di legge con cui entro il 10 dicembre potrà anch’esso ritoccare in alto le aliquote base.

SECONDA CASA. Resta in vigore il meccanismo precedente che prevede due versamenti, un acconto e un saldo. L’acconto dovrà essere pagato il 18 giugno e sarà pari al 50% dell’importo calcolato con riferimento all’aliquota base stabilita dal governo in ragione del 7,6 per mille. Il 17 dicembre poi ci sarà il saldo finale, che anche in questo caso dovrà tenere conto delle aliquote definitive, stabilite dai Comuni, che possono aumentare quella di base fino ad un massimo del 3 per mille, e di eventuali ritocchi del governo possibili entro il 10 dicembre.

COME SI CALCOLA L’IMU

DETRAZIONI. Valgono solo per l’abitazione principale e non per le seconde case. C’è innanzitutto una detrazione iniziale di 200 euro, a cui se ne aggiunge un’altra di 50 euro per figli sotto i 26 anni che vive nella stessa abitazione, fino a un massimo di 8 figli, e cioè 400 euro. È stato inoltre stabilito con chiarezza e per evitare intestazioni fittizie, che la detrazione vale su un solo immobile per ogni singolo nucleo familiare.

Quindi, se un coniuge o un figlio, avessero fissato la propria dimora abituale in un’altra abitazione, le agevolazioni da prima casa si applicano soltanto ad uno degli immobili in questione e mentre l’altro sarà comunque considerato come una seconda casa.

DIVORZI E SEPARAZIONI. Nel caso di coniugi divorziati o separati, la nuova norma precisa che a pagare l’Imu non sarà l’intestatario dell’abitazione, ma chi vi risiede stabilmente, sia esso proprietario o meno della casa.

TERREMOTATI. Per le famiglie colpite dal sisma del 2009 in Abruzzo è stato stabilito che in presenza di immobili distrutti oppure dichiarati inagibili, scatta l’esenzione dell’Imu, alla quale si aggiungerà anche quella dell’Irpef e dell’Ires. Il provvedimento tra l’altro resterà in vigore fino a ricostruzione avvenuta o al ritorno legale dell’agibilità.