Olio Novello 2023, buono ma quanto mi costi!!!

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(di Redazione) – A seguito di un quesito posto da un lettore alla nostra redazione, quesito che riportiamo: “Gentile Direttore,  mi sto accorgendo che dal 2022 i prezzi non solo dell’olio novello bensì anche dell’olio “di qualità superiore” del precedente anno sono lievitati in maniera vertiginosa. Per non parlare della molitura nei Frantoi. Che sta succedendo? Sempre colpa del costo relativo alla corrente elettrica o vi sono altre problematiche?” la prima ricerca in rete non si è fatta attendere per poi avere conferme tramite alcuni frantoi intervistati che hanno confermato, Euro in più od Euro in meno, quanto reperito dalla rete.

Nel sito frantoio.biz leggiamo la Crisi nell’industria dell’olio d’oliva con prezzi in ascesa “… a causa delle Condizioni Climatiche Estreme ed Aumento dei Costi” e che nel “mese di settembre 2023 il costo del nuovo Olio Evo Biologico Italiano è sui 15-19 euro a Litro.”

Leggiamo poi e riportiamo che “… il settore dell’olio d’oliva è attualmente sotto il segno della crisi climatica, con prezzi che si stanno alzando alle stelle. L’Italia, uno dei principali produttori mondiali di olio d’oliva, ha visto i prezzi aumentare del 37% nell’ultimo anno, rendendo questo uno dei maggiori rincari nei carrelli della spesa, subito dopo lo zucchero. Tuttavia, le prospettive non sembrano promettenti, con previsioni che indicano che i prezzi rimarranno alti almeno per i prossimi due anni. Ma l’inflazione non è l’unico fattore responsabile di questa situazione.

Secondo David Granieri, vicepresidente della Coldiretti e presidente di Unaprol, la principale causa di questi rincari è la mancanza di scorte. Granieri ha dichiarato: “Per ricostruire le scorte, ci vorranno almeno due anni, supponendo che avremo due anni altamente produttivi.” La situazione si è aggravata ulteriormente con l’annus horribilis 2022-2023, che ha visto una diminuzione del 27% nella produzione italiana e un crollo del 56% in Spagna, il principale produttore mondiale di olio d’oliva.

Granieri spiega che la Spagna ha completamente esaurito le sue scorte, portando così i prezzi alle stelle. In passato, l‘olio d’oliva spagnolo era disponibile a prezzi molto più bassi, ma ora le quotazioni si aggirano tutte tra gli 8,70 e i 9,50 euro al chilo. Addirittura, nei supermercati spagnoli, un litro di extravergine è stato visto sugli scaffali a 10 euro al litrocon un aumento del 227% in un solo anno.

Le prospettive future sono incerte, ma si prevede che ci saranno ulteriori diminuzioni nella produzione. Granieri prevede un calo del 50% nella produzione di olio d’oliva nel Centro Italia e del 10% nel Sud rispetto alle annate migliori. Anche tra gli industriali della trasformazione, l’ottimismo è scarso. Mentre ci si aspetta un miglioramento rispetto alla catastrofica campagna 2022-2023, la campagna in corso non sarà comunque eccezionale. L’Italia ha chiuso l’ultima campagna con 240mila tonnellate di olio, rispetto al potenziale nazionale di 300mila tonnellate, e quest’anno ci si aspetta una produzione di circa 270mila tonnellate, una quantità ben al di sotto di una annata di produzione abbondante. Molto dipenderà dalle condizioni climatiche nei prossimi giorni, dato che l’Italia è stata colpita da eventi climatici estremi negli ultimi anni. Questa incertezza climatica rende difficile fare previsioni più precise per il futuro del settore dell’olio d’oliva.”

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