PagoPa alle Poste, allarme Antitrust: concorrenza a rischio. Giorgetti: “Sistemeremo la questione”

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Poste Italiane avrebbe sia il ruolo di proprietario e gestore della rete che quello di fornitore di servizi di pagamento, dice il Garante

(www.rainews24.it).- La cessione di PagoPa a Poste Italiane finisce sotto la lente dell’Antitrust, che mette in luce una serie di criticità sulla natura dell’operazione, a partire dalla concentrazione in capo a un unico soggetto del ruolo di gestore della rete e di fornitore dei servizi.

Dubbi arrivano anche dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana, mentre sul fronte politico si muove il Pd che chiede di bloccare l’ingresso di Poste nel capitale di Pagopa. Ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non appare preoccupato e minimizza: “Non è che l’Antitrust ha detto di no, la sistemeremo”.

Espliciti peraltro i rilievi del Garante della concorrenza che con una memoria depositata in commissione Bilancio alla Camera sul Dl Pnrr scrive: 
“L’operazione prospettata nel decreto-legge determinerebbe la concentrazione in capo a Poste Italiane del doppio ruolo di proprietario/gestore della rete che controlla tutti i pagamenti digitali verso la pubblica amministrazione e di fornitore dei corrispondenti servizi di pagamento, permettendole di sfruttare i vantaggi derivanti dall’integrazione verticale così acquisita e compromettendo la neutralità e l’imparzialità che fino a oggi ha caratterizzato l’operatività della piattaforma PagoPA”

L’Antitrust aggiunge: “Ne deriverebbe il rischio concreto di un’alterazione dell’equilibrio competitivo tra Poste e i prestatori dei servizi di pagamento aderenti alla piattaforma, potendo la prima sfruttare il proprio ruolo in PagoPA per indirizzare i pagamenti verso i propri servizi piuttosto che verso quelli dei concorrenti e, dunque, assicurarsi maggiori benefici nella sua attività di pagatore”. 

Si rende quindi necessario, sottolinea ancora il Garante, “valutare modalità alternative e idonee a individuare, secondo procedure trasparenti e non discriminatorie, un soggetto qualificato, prevedendo altresì adeguati presidi a garanzia della sua neutralità”.

Analoghi dubbi arrivano da Abi secondo cui l’ingresso di Poste “rischia di creare, sotto diversi profili, uno squilibrio competitivo alla luce del fatto che Poste gestisce l’omonima Piattaforma PagoPA”.

Il Pd presenta un emendamento: “La norma è sbagliata”  

In Parlamento si muove il Pd che annuncia di aver presentato un emendamento per sopprimere la norma del decreto Pnrr che prevede l’ingresso dell’Istituto Poligrafico (fino al 51%) e di Poste Italiane (per la restante quota) nel capitale di PagoPa: “Una norma sbagliata – sottolineano Ubaldo Pagano, Anna Ascani, Silvia Roggiani e Andrea Casuche presenta diversi elementi di criticità sia per la contestuale proposta di privatizzazione di Poste sia per le modalità con cui il governo intende operare in assenza di procedure concorsuali. È inoltre incomprensibile come il governo possa inserire questa norma all’interno del decreto Pnrr che ha finalità del tutto opposte e considera la Pa centrale nella transizione digitale”.

Più in generale per il Pd “la privatizzazione di Poste e la contestuale cessione di PagoPa rischiano di creare un enorme danno al Paese: il governo è interessato unicamente a fare cassa, senza alcuna visione di sistema e con effetti estremamente negativi in termini di concorrenza e protezione di dati sensibili dei cittadini”.

Soddisfatte le associazioni dei consumatori

Soddisfatti della presa di posizione dell’Antitrust le associazione dei consumatori, a partire dal Codacons che sottolinea come di fatto il garante abbia accolto una loro segnalazione. Assoutenti chiede che la cessione avvenga attraverso una messa a gara.

Che cosa è PagoPa

PagoPa è una piattaforma che mette in collegamento cittadini, pubbliche amministrazioni e prestatori di servizi di pagamento – per consentire il versamento dei tributi in maniera il più possibile sicura e veloce. Sulla piattaforma, l’utente sceglie quale strumento di pagamento utilizzare in base alle proprie preferenze e abitudini. Dopo aver terminato le operazioni, si ha in tempo reale l’attestazione dell’avvenuto pagamento, con la Pubblica amministrazione che chiude automaticamente la posizione debitoria.

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