Prezzi alle stelle nel settore alimentare. Natale: rispettare la tradizione con qualche qualche sacrificio in più.

Estimated read time 2 min read

L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici ha innescato un incremento generalizzato dei prezzi alimentari

Il Nuovo Anno 2022 è alle porte,  il 2021 ,  prossimamente ci saluterà , e dopo 2 anni vissuti nell’incubo della Pandemia da Covid , abbiamo disattenzionato gli aumenti dei prezzi materie prime e dei beni energetici è all’origine dei rincari registrati  negli ultimi mesi su tanti prodotti alimentari che troviamo abitualmente nei supermercati e nei negozi di rivendita al dettaglio.

Non mancano le analisi e statistiche: la Coldiretti rivela che lo scorso mese di settembre i prezzi delle materie prime hanno toccato i massimi decennali, raggiungendo cifre record per quanto riguarda oli vegetali, zucchero e cereali: in queste condizioni, i prezzi dei prodotti alimentari più comuni cresceranno inevitabilmente anche nei prossimi mesi.

Ma quale la causa dell’incremento dei prezzi, l’ andamento anomalo del meteo, che ha devastato le produzioni ortofrutticole, riducendo l’offerta di prodotti sul mercato, a fronte di una domanda in crescita. I rincari medi registrati a settembre sono stati pari al 32,8% rispetto ai prezzi del settembre 2020: in particolare, i prezzi dei cereali sono cresciti del 27,3% su base annua, lo zucchero è aumentato del 54% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 60%.

A seguire, gli agricoltori hanno dovuto combattere sui rincari dei costi energetici  con un picco massimo nella stagionale autunnale con i vertigionsi aumenti sugli imballaggi in plastica, acciaio, vetro, legno e carta, che incidono su diverse filiere.

Anche gli allevatori  così come gli agricoltori sono stati colpiti duramente :maggiori costi per i cibi degli animali e per i costi energetici necessari a mantenere in funzione gli allevamenti.

Gli aumenti dei prezzi  non si sono arrestati anche durante l’autunno

Quali cibi costano di più

Secondo i dati dell’associazione di consumatori “Consumerismo” frutta e verdura sono i generi alimentari che ganno subito i rincari più pesanti.

Gli aumenti dei prezzi dei cereali hanno determinato poi incrementi del 10% nel prezzo del pane, del 30% sulla pasta e del 5% su latte e carne. A rischio rincari, secondo “Consumerismo” ci sarebbero anche vini e bevande, a causa dei maggiori costi di imbottigliamento, e il caffè, che è già aumentato del 20% da inizio anno.

Aumenti prezzi al dettaglio (su base annua):

Banane: +70%

Funghi: +60%

Patate: +35%

Pere: +25%

Zucche: +25%

Pane: +10%

Pasta: + 30%

Carne: +5%

Latte: +5%

Rosario Murro

Continua a leggere...