Infortuni sul lavoro: sette persone indagate per omicidio volontario

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(RaiNews24.it) – Sette persone sono indagate per i reati di omicidio volontario con dolo eventuale, favoreggiamento personale aggravato continuato, rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Per tre di loro si sono aperte le porte del carcere mentre gli altri 4 si trovano agli arresti domiciliari. 

Tutti quanti sono ritenuti coinvolti nella morte di un operaio trovato “in stato di incoscienza e privo di respiro” il 23 giugno dello scorso anno, vicino ad un cantiere edile di Sonnino, in provincia di Latina.

L’uomo, ricoverato d’urgenza al reparto di terapia intensiva dell’ospedale della città, è morto dopo una degenza durata diversi mesi. 

I famigliari, non avendo mai creduto all’ipotesi che il parente fosse morto per cause naturali, hanno poi sporto denuncia. Partite quindi le indagini e le perquisizioni dei Nas, è emerso che la morte dell’operaio era riconducibile ad un incidente sul lavoro dovuto a una scarica elettrica accidentale ad alta tensione. Il fatto era avvenuto mentre erano in corso lavori per la realizzazione di un parcheggio.

Gli investigatori del Nas hanno quindi accertato che almeno tre persone (committente, datore di lavoro e un altro operaio, tutti finiti in carcere) oltre a non aver tutelato la vittima da possibili incidenti hanno anche inquinato le prove, spostando il corpo fuori dal cantiere e mettendo in scena un incidente diverso da quello realmente avvenuto.

Le forze dell’ordine hanno anche appurato che tutti gli operai dell’azienda edile erano assunti “in nero” e che anche per loro non erano state applicate le regole di sicurezza sul luogo di lavoro. 

L’area del cantiere edile è stata posta sotto sequestro “avvenuto l’incidente, sussistendo il concreto pericolo di protrarre e/o reiterare il reato” come recita la nota dei Carabinieri. 

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