San Ponziano: Spoleto festeggia il suo Patrono

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Sabato 14 gennaio, solennità di S. Ponziano, alle 11.30 ci sarà il solenne pontificale in Cattedrale presieduto dall’arcivescovo Renato Boccardo.

Con lui concelebreranno, oltre ai sacerdoti della Diocesi, altri otto Presuli in vario modo legati alla Chiesa di Spoleto-Norcia: mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve (indigeno della Diocesi); mons. Antonio Buoncristiani, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino (indigeno della Diocesi); mons. Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina (indigeno della Diocesi); mons. Riccardo Fontana, arcivescovo-vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro (Vescovo di Spoleto-Norcia dal 1995 al 2009); mons. Nazareno Marconi, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (Diocesi confinante terremotata); mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno (Diocesi confinante terremotata); mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti (Diocesi confinante terremotata); dom Donato Ogliari, abate di Montecassino (legame tra le due comunità nel nome di S. Benedetto). Nel pomeriggio alle 16.00, in Duomo, l’Arcivescovo presiederà i Secondi Vespri e, al termine, la processione per le vie della Città fino alla Basilica di S. Ponziano che, come tradizione, sarà avviata da un gruppo di cavalli e cavalieri: Ponziano, infatti, è definito dall’agiografia “felice cavaliere del cielo” e in tutte le raffigurazioni è in groppa ad un cavallo.

Ponziano

Il giovane Ponziano di Spoleto, di nobile famiglia locale del tempo dell’imperatore Marco Aurelio, durante una notte avrebbe avuto un sogno, in cui il Signore gli diceva di diventare un suo servitore. Così Ponziano si mise a predicare il nome del Signore, combattendo le persecuzioni dei cristiani promosse dal giudice Fabiano.

La tradizione vuole che quando fu arrestato un giudice gli chiese come si chiamasse e lui rispose ”Io sono Ponziano ma mi puoi chiamare Cristiano”. Durante l’arresto venne sottomesso a tre prove:fu buttato nella gabbia dei leoni, ma i leoni non si avvicinarono, anzi si fecero accarezzare;fu fatto camminare sui carboni ardenti, ma ci passò senza problemi; fu messo senza acqua e cibo, ma gli angeli del Signore gli portarono cibo e acqua.

Alla fine venne condotto su un ponte dove gli fu tagliata la testa. Da quel giorno il ponte è conosciuto come Ponte Sanguinario. Il martirio sarebbe avvenuto il 14 gennaio 175. La tradizione vuole che la sua testa, appena decapitata, fece un rimbalzo e finì sul Colle Ciciano, e lì dove cadde zampillò una fontana miracolosa.

Fu in quel luogo che venne in seguito eretta la chiesa di san Ponziano, affiancata nel medioevo da un monastero.

Le note su San Ponziano sono estratte da Wikipedia

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