Ue , propone sanzioni al patriarca della Chiesa ortodossa Kirill

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Ha a apertamente appoggiato la guerra in Ucraina, perfino benedicendola, ora Bruxelles propone di sanzionare anche il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. 

Il provvedimento rientrerebbe nel sesto pacchetto di sanzioni alla Russia per l’attacco in Ucraina in discussione a Bruxelles in queste ore. La nuova lista, visionata dall’agenzia France Press, dovrà essere ancora approvata dagli stati membri e comprende 58 personalità da sanzionare tra cui ci sono numerosi militari russi e nelle quali figurano la moglie e i figli (una femmina e un maschio) del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Sappiamo chi siete e sarete giudicati”, ha detto la Presidente Ursula von der Leyen.

Tra le altre cose, ieri Papa Francesco in un’ intervista al Corriere della Sera, aveva invitato il patriarca Kirill a non essere “il chierichetto di Putin” affermazione dalla quale la Chiesa ortodossa russa prende posizione affermando che Bergoglio “ha travisato la sua conversazione con il patriarca”. Francesco ha esortato diverse volte il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie a fermare la guerra, anche offrendosi di incontrarlo per poi rimandare la visita a tempi migliori. Lui fedelissimo di Putin, a capo di una Chiesa di 150 milioni di fedeli, circa la metà del mondo ortodosso. “La Russia non ha mai attaccato nessuno, ha sempre difeso i confini” sono le sue ultime affermazioni sul conflitto. Sebbene all’inizio, il patriarca di Mosca, notoriamente legato a doppio filo con Putin, non si espone, poi finalmente rompe il silenzio. Non pronuncia direttamente la parola “guerra”, si dice sì “solidale con tutti coloro che sono stati toccati dalla sventura”, e critica l’Occidente e la sua fede cristiana che annacqua la religione, una via perdente, che non si impone sui grandi temi etici e che offre molte concessioni ai dogmi del “politicamente corretto”.

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