Europarlamento: “Il diritto all’aborto va messo nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue”

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(www.raimews24.it) -La risoluzione esprime preoccupazione e “condanna per la regressione” nel campo “dei diritti delle donne” e “in tema di parità di genere anche in diversi Stati membri Ue. In l’Italia preoccupa l’obiezione di coscienza che limita il diritto

Con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni l’Europarlamento ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede al Consiglio Ue di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, sulla falsariga del diritto all’aborto inserito nella Costituzione francese nel marzo scorso su iniziativa del presidente Emmanuel Macron. Nella risoluzione viene espressa altresì preoccupazione e “condanna per la regressione” nel campo “dei diritti delle donne” e “in tema di parità di genere a livello globale e anche in diversi Stati membri Ue”. 

L’articolo 3 della Carta, secondo i deputati, dovrebbe essere modificato per affermare che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale” è la proposta di riforma dell’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali della Ue che la risoluzione approvata chiede di stabilire. 

La risoluzione invita i Paesi Ue a “depenalizzare completamente” l’aborto in linea con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2022 e “a rimuovere e combattere gli ostacoli all’aborto”, invitando in particolare “Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi che lo vietano e lo limitano”. Mentre in Italia, afferma la risoluzione “l’accesso all’assistenza all’aborto sta subendo erosioni”, con “un’ampia maggioranza di medici che si dichiara obiettore di coscienza, cosa che rende estremamente difficile de facto l’assistenza all’aborto in alcune Regioni”.  

I voti contrari all’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sono arrivati dai gruppi Identità e democrazia, Conservatori europei (Ecr), e gran parte del consistente gruppo dei Popolari europei (178 eurodeputati), mentre quelli a favore sono arrivati dai gruppi dei Socialisti, dei Verdi, dei Liberali, della Sinistra, ma anche da una quarantina di europedutati del Ppe perché, ha spiegato l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti, firmataria della risoluzione, “questo è un tema che coinvolge le coscienze di ognuno”

Tant’è che persino nel gruppo Identità e democrazia (di cui fa parte la Lega) si è registrata una defezione: quella dell’eurodeputata leghista Gianna Gancia. Per quanto riguarda il voto degli altri europarlamentari italiani, da Pd, Verdi, M5s e Liberali è arrivato il sì compatto alla risoluzione. In Forza Italia ha invece votato a favore soltanto Alessandra Mussolini, mentre contrari si sono detti Comi, Dorfmann e Zambelli. Monolitco invece, il no della delegazione di Fdi (il gruppo più numeroso in Ecr). 

“Si tratta di un processo lungo – ha aggiunto Alessandra Moretti riferendosi alla possibilità che in futuro tutti gli Stati membri siano obbligati a garantire il diritto all’aborto e al  ‘libero accesso alla salute sessuale riproduttiva’ – ma è stato molto importante approvare questa risoluzione, che considera la possibilità di aborto come un diritto umano di ogni persona”.

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