Adozioni figli. Il desiderio di diventare genitori

Figli di nessuno. I minori, orfani o allontanati dai genitori, parcheggiati nelle case famiglia e nelle comunità di tutta Italia sono circa 30-35mila (anche se dati certi non ne esistono). Bambini alle prese con la burocrazia già a uno, due, tre, quattro anni.

Le motivazioni per cui si adotta sono molteplici: alcune sono conosciute dalla coppia, mentre altre sono inconsce. Alla base c’è un intento altruistico: aiutare un bambino che soffre ad uscire dalla condizione di abbandono e a trovare una famiglia che se ne prenda cura.

Nel 2021, le domande di disponibilità all’adozione nazionale sono state 8.687 (+15% rispetto all’anno della pandemia, ma -3% sul 2019); 7.970 “classiche” e 717 ai sensi dell’art. 44.

Quante le adozioni  che falliscono?

Tra le otto e le dieci volte al mese. Li chiamano fallimenti adottivi, storie in cui perdono tutti. E che, secondo l’ultima conta superficiale, anche questa risalente all’inizio del secolo, sono circa il 3% del totale.

Quante coppie sono in attesa di adozione?

Il ragionamento che può scattare, potrebbe somigliare a questo: “con 3.200 coppie prima di noi, al ritmo di 800/1.000 adozioni all’anno, cominciando oggi questo percorso dovremo attendere almeno quattro anni”. Invece non è così

Dati sull’adozione nazionale. I bambini dichiarati adottabili in Italia si attestano stabilmente a poco più di 1.000 l’anno.

Si può, dunque, adottare un bambino da disoccupati? Non c’è una risposta precisa a questa domanda, perché la legge non stabilisce un reddito minimo da dover avere per poter avere successo nella domanda di adozione.

Leggendo i dati del tribunali per i minorenni ogni anno nascono 550mila bambini e circa 400 non vengono riconosciuti dalla madre  e vengono, quindi, dati in adozione, ma i neonatologi parlano di circa tremila neonati abbandonati ogni anno.

In  Italia  non possono adottare un figlio le coppie di fatto, le coppie omosessuali e le persone single. Tuttavia alcune decisioni prese nei Tribunali hanno parzialmente aperto alla possibilità di adozione da parte dei single

Sotto il profilo economico coloro che  fanno   richiesta di adozione deve avere un reddito da 12.000 euro a un massimo di 30.000 e oltre. Dipende dal Paese prescelto. Non deve quindi stupire che molte coppie siano costrette ad accendere un mutuo per poter adottare.

La legge stabilisce  e secondo quanto dettato dall’Art.3 i limiti di età tra adottanti e adottato.

Tra i coniugi adottanti e il minore adottando deve esserci una differenza d’età non inferiore ai 18 anni né superiore ai 45 anni (cfr. l’art. 6, commi 3, 5 e 6, della legge n. 184/83). La differenza massima d’età va calcolata rispetto all’età del coniuge più giovane.

Esempio: marito di 49 anni, moglie di 46 anni  i coniugi potrebbero adottare un bambino di almeno un anno; marito di 47 anni, moglie di 43 anni  i coniugi potrebbero adottare un bambino anche di pochi mesi.

Esistono alcuni casi particolari, che modificano le regole principali.

A) In tre casi la differenza massima di 45 anni tra l’età degli adottanti e l’età adottando può essere superata:

– se i coniugi hanno altri figli (naturali o adottivi), di cui almeno uno minorenne;

– se l’adozione riguarda un fratello o una sorella del minore già adottato dalla coppia;

– se l’adozione riguarda contemporaneamente più fratelli, dei quali almeno uno abbia un’età rientrante nel limite fissato dalla legge.

B) Se uno dei due coniugi è più vecchio dell’altro di 10 anni e più, la differenza massima d’età rispetto al bambino è di 55 anni, da calcolare rispetto all’età del coniuge più vecchio. Esempio: marito di 58 anni, moglie di 46 anni i coniugi possono adottare un bambino di almeno 3 anni (58 – 55); marito di 60 anni, moglie di 45 anni  i coniugi possono adottare un bambino di almeno 5 anni (60 – 55).

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Occorre tenere presente che anche gli Stati d’origine hanno proprie regole a proposito dell’età degli aspiranti all’adozione.

Ad esempio, alcuni Stati non accettano le domande di coppie che abbiano superato una certa età: in Cina sono accettate solo le domande delle coppie in cui entrambi i coniugi non abbiano meno di 30 anni e più di 50 anni; altri Stati prevedono che la differenza massima d’età tra gli adottanti e l’adottando sia inferiore a 45 anni, oppure calcolano la differenza rispetto al coniuge più giovane (come in Ucraina).

Pertanto, occorre tener conto anche delle regole vigenti in tema d’età in ogni Stato d’origine. In concreto, prevale la norma più restrittiva.

Il decreto d’idoneità può fissare limiti d’età più restrittivi, che devono essere rispettati (cfr. l’art. 30, comma 2, della legge n. 184/83: “Il decreto contiene anche indicazioni per favorire il migliore incontro tra gli aspiranti all’adozione ed il minore da adottare.

Fonte: Commissione per le Adozioni Internazionali Autorità Centrale per la Convenzione de L’Aja del 29/05/93

Link:

https://www.commissioneadozioni.it/per-una-famiglia-adottiva/dati-e-statistiche/

La CAI (Commissione Adozioni Internazionali) pubblica i dati sulle adozioni del primo semestre 2022.

Le tabelle costituiscono ormai uno strumento importante per avere un confronto tra tutti gli enti autorizzati e nei singoli Paesi nel contesto di trasparenza e di comunicazione puntuale da offrire agli aspiranti genitori adottivi.

Il periodo in esame è stato ovviamente caratterizzato dalla particolare situazione che continua a coinvolgere tutto il mondo a seguito della pandemia dovuta al COVID 19 e dal conflitto in atto tra la Federazione Russa e l’Ucraina.

https://www.commissioneadozioni.it/notizie/pubbicazione_dati_adozioni_primo_semestre_2022/

Rosario Murro (OlS)