Murro:”La situazione impone uno sforzo collettivo. Dopo la crisi sanitaria, prepariamoci ad affrontare , quella economica e sociale.

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l’Umbria non esente  dagli gli effetti devastanti della pandemia”.

 “L’Umbria tra l’arancione e il giallo con i DPCM  causa Pandemia ,  fattori che   hanno determinato il blocco di molte attività  con  pesanti ripercussioni sugli  addetti di vari settori: sport e Palestre , intrattenimento, spettacolo ,  l’artigianato   ai  lavoratori di alloggio e ristorazione, agli  addetti ai servizi alla persona  del commercio e tante altre categorie.  Una situazione non facile,  aiutata, dal blocco dei licenziamenti grazie all’intervento delle Sigle Sindacali e dalla proroga degli ammortizzatori sociali per covid., ma non basta”!

Qualche margine di sollievo ai commercianti italiani arriverà solo nei pochi giorni feriali di queste strane feste di Natale, con il ritorno dell’Italia in zona arancione.

Complice la chiusura dei centri commerciali e la paura di un imminente lockdown, negli scorsi weekend abbiamo assistito a importanti flussi di persone che si sono riversate nelle storiche vie dello shopping. Nonostante questa importante presenza, le attività commerciali  comprese quelle dei centri storici,  diversificate  nei vari settori ,  hanno sofferto  notevolmente la mancanza dei turisti. La preoccupazione di una terza ondata e di una conseguente crisi del lavoro influisce comunque sui consumi, che registreranno circa il 25%-30%  in meno rispetto agli anni passati.

Abbiamo tamponato gli effetti dell’emergenza, importante  sarà il banco di prova nel  dopo Pandemia per capire che futuro vogliamo dare alla nostra Regione, preparare risposte ed interventi per quando, il Covid sarà sconfitto e  si affronteranno  emergenze sociali e occupazionali. Basti pensare che  da uno studio di Bankitalia evidenzia come tra marzo e maggio 2020  ci sia stata una corsa a ‘ritargare’ le attività economiche  con i cambi dei Codici ATECO per diventare ‘essenziali’ e provare a sopravvivere al primo lock-down e nel contempo  sfuggire alle sospensioni”. Per non parlare poi delle attività commerciali, artigianali e del commercio in genere , tante  hanno abbassato le saracinesche. Di tutto questo mancano  gli aggiornamenti sui dati sullePartite IVA  chiuse”.

Le politiche attive, quelle che insistono nei  dei due Rami del Parlamento,   sono lo strumento principale che possiamo mettere in campo. Sarà molto importante sostenere i lavoratori più fragili, che il Covid ha espulso dal mercato del lavoro, che sono quelli anche con un bagaglio di competenze ridotto. Questo attraverso percorsi di formazione e qualificazione professionale”. Rivedere e correggere tutte quelle materie fiscali uno Stop ai pagamenti  erariali  sarebbe  una boccata di ossigeno per tutti”.

Abbiamo a disposizione oltre 200 miliardi di euro.  Intanto da capire quanto peserà il debito di queste risorse al contrario di quelle che saranno a fondo perduto”.

 “Per dare continuità  e soprattutto  e per ridurre i contagi si è giunti  allo Smart Working a questa nuova tipicità lavorativa , attenzione  però,  per attuarlo servono precise condizioni. quali essere a contratto, come qualche tempo fa ha sottolineato  dal   Movimento Politico , Popolo della Famiglia .

Altro snodo importante , la Sanità. Si è parlato tanto e se ne riparlerà a lungo. Abbiamo dimostrato di essere leggermente impreparati. Eravamo ben a conoscenza dopo la prima ondata cosa poteva accadere poi  avvenuto nella seconda. Maggiori preoccupazioni ,  cosa potrà accadere a Gennaio.  Nei  mesi estivi, abbiamo allargato le maglie,  e preventivamente   nulla è stato organizzato,  poi alla fine settembre , sappiamo cos’è successo.

Smantellamento della medicina territoriale e di prossimità,  nella gestione di una popolazione sempre più anziana, con cronicità e patologie significative. Senza una rete socio-sanitaria capillare, senza il supporto di medici e infermieri di famiglia, senza gli OSS, il covid ha dilagato. Manca personale nei nosocomi. Fortunatamente  stiamo reggendo grazie al lavoro, alla professionalità e all’abnegazione di medici e infermieri, non certo per l’organizzazione del sistema”.

Già in crisi , poi la Pandemia , così il territorio umbro è stato interessato negativamente  da numerose crisi aziendali che hanno comportato un impatto fortemente negativo sui livelli occupazionali  mettendo  a rischio la solidità dell’apparato produttivo regionale, tenendo conto anche delle ricadute che queste hanno determinato sull’indotto.

Una situazione preoccupante, dall’ Ast di Terni a quelli dell Sogesi di Cannara ,  e Stroncone,  Merloni  e    Treofan , Acque  Sangemini, fino ad arrivare  all’ex Pozzi  (OMS Isotta Fraschini  con il dichiarato fallimento    e le preoccupazioni che avvolgono i lavoratori della Ex  Cementir per terminare con la   Novelli , azienda fino a qualche , una delle maggiori esponenti nel settore avicoltura ,  regalata  ai ben noti’ ‘industriali. Pesante eredità ,   che hanno dato seguito ai soliti    protocolli ,  lunghi e arcaici che non più adatti a garantire  dignità ai tanti lavoratori e  loro famiglie.

L’augurio che nel 2021 si cambi marcia, un reset per una ripartenza  seria , partecipativa e di coesioni..

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