Linee di mandato: il discorso integrale di Cardarelli

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Tutto l’intervento del primo cittadino nell’ultimo consiglio comunale Uno dei concetti-chiave contenuti nelle linee programmatiche di mandato, che mi piace ancora oggi ribadire, è quello dell’onestà intellettuale. Un cardine etico che doveva rappresentare evidentemente il fulcro del nostro agire politico e che – lo posso dire senza paura di essere smentito – detta ancora oggi le coordinate delle nostre azioni.

Onestà intellettuale che si traduceva, in termini politici, in una condotta di governo ispirata alla trasparenza, alla sostenibilità, alla concretezza. Quindi su un rapporto con i cittadini basato su presupposti realistici, rigorosi, paritari e che infatti definimmo allora come basi per un patto d’onore. In parole povere significava agire in maniera diametralmente opposta rispetto alle precedenti amministrazioni: cioè non fare promesse che sapevamo di non poter mantenere, non annunciare trionfalisticamente progetti che non ci saremmo potuti permettere, non lasciare incompiute opere e azioni di scarsa o nulla utilità che avrebbero finito col pesare direttamente sulla comunità, non esercitare un adeguato controllo sulla cosa pubblica, trattandola con trascuratezza e incoscienza. Avremmo invece amministrato una realtà oggettivamente difficile come Spoleto con il rispetto e l‘amore che si deve alla nostra città, valorizzandone le sue peculiari caratteristiche, assecondando le sue molteplici vocazioni, studiando progetti per potenziare il suo appeal turistico e culturale, cercando soluzioni per migliorare le condizioni di un tessuto economico e sociale in evidente stato di difficoltà. Il tutto all’insegna della massima correttezza, senza mai nascondere difficoltà o criticità, ma fornendo risposte precise ai problemi, concependo e realizzando quelle operazioni e quei progetti che eravamo sicuri di poter portare avanti e di cui potevamo misurare efficacia e rispondenza.

Mi fa particolare piacere constatare come a distanza di tempo quelle frasi, scritte quasi tre anni fa, abbiano un senso e un peso specifico ancora oggi fondamentale anche se pronunciate al presente indicativo e che gli stessi concetti, coniugati al futuro, sappiano ancora rappresentare perfettamente la nostra filosofia politica.

In quasi tre anni, pur ammettendo che ci sono ancora cose da fare e da migliorare, possiamo dire di aver portato a termine molti dei progetti che ci eravamo prefissi. Basta dare uno sguardo veloce agli impegni presi nelle linee di mandato per accorgersi di come la maggior parte delle cose da realizzare siano state effettivamente realizzate. Un risultato che non completa di certo il nostro impegno per la città ma che reputo notevole, vista la quantità e la qualità delle azioni portate a termine – realizzate tra l’altro quando ancora manca poco meno di metà mandato – e la assoluta gravità della situazione economica che abbiamo ereditato.

Appena insediati ci siamo trovati di fronte ad un pesantissimo disavanzo di amministrazione, accertato da Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Guardia di Finanza, ed un quadro economico al limite del dissesto, caratterizzato da anomalie e modalità di contabilizzazione che avevano portato anche ad una precaria situazione di liquidità. Un disavanzo che nel 2015 avevamo ridotto a 1,4 milioni e che abbiamo azzerato quest’anno. Resta il cosiddetto disavanzo tecnico, generato nel 2015 e che al Comune, per essere ripianato, costa 516.000 euro ogni anno per trent’anni. Eppure, nonostante tutto ciò siamo riusciti ad implementare soluzioni che hanno portato alla rivisitazione e al miglioramento del regolamento di contabilità e del processo tributario dell’Ente, consentendoci un monitoraggio finalmente rigoroso degli incassi e dei pagamenti.

Dall’agosto 2016 poi, a seguito della prima di una serie di forti scosse sismiche, la macchina comunale si è trovata improvvisamente ad esercitare – fino ad oggi solo con le sue forze e con quelle del gruppo comunale di Protezione Civile (ricostituito nel dicembre del 2014 dopo anni di inattività e accolto nella nuova, funzionale sede di Santo Chiodo) un impegno immane per i primi interventi di sicurezza sulle scuole, sui palazzi pubblici e su quelli privati. Abbiamo gestito migliaia di sopralluoghi (quasi 7.000 le domande), fornito assistenza e accoglienza a 450 famiglie di sfollati, dovendo fare i conti ogni giorno con problematiche importanti, con strade, uffici, infrastrutture e monumenti – tra cui luoghi simbolo come Ponte delle Torri e San Salvatore – non più agibili. Una situazione di emergenza che ancora continua a impegnare gran parte del personale – specialmente quello dell’ufficio tecnico e del sociale – e che ha segnato una parte sostanziale – quasi un terzo, in termini temporali – della mia sindacatura. Voglio sottolineare tra l’altro la capacita di abnegazione e di sacrificio che ha mostrato tutto il personale dell’Ente e i tanti volontari in queste difficili circostanze, una dedizione e un impegno che meritano il nostro rispetto e il nostro grazie più sincero.

Ma per quanto paradossale possa sembrare, le difficoltà che il terremoto ha portato con sé devono giocoforza essere trasformate in opportunità, soprattutto quando si ha a che fare con adeguamento sismico e ricostruzione. In questo senso il Comune ha intrapreso un preciso percorso operativo insieme al Comitato Istituzionale, un organismo che costituisce la ‘governance’ della ricostruzione e di cui fanno parte la Presidente della Regione in veste di Vicecommissario alla Ricostruzione, i presidenti delle Province e i sindaci dei Comuni inseriti nel cratere. In questo ambito sono stati già deliberati una serie di interventi che avranno un finanziamento prioritario (tra questi Palazzo Comunale, Palazzetto Ancaiani sede dell’ufficio culturale e dello IAT, San Salvatore, Complesso di San Nicolò). Senza contare che tra gli interventi più urgenti sono state inserite anche tutte le scuole che avevano riportato dei danni e che erano tornate agibili a seguito dei lavori. In questo modo si interverrà in via definitiva ad adeguare finalmente tutti gli edifici che accolgono i nostri ragazzi e avrebbero dovuto essere adeguati, come esplicita la normativa in materia, da chi ci ha preceduto. Per quanto riguarda le scuole come la Dante Alighieri e Prato Fiorito, dichiarate inagibili, l’area individuata per ospitare il nuovo Polo scolastico rappresenterà una soluzione ancora più funzionale perché basata su un modello di edilizia completamente antisismica.

Il comparto turistico e dello sviluppo beneficerà dei fondi per la ricostruzione, visto che uno dei nostri maggiori asset in termini di promozione del territorio – la ex ferrovia Spoleto-Norcia che fa parte della più ampia infrastruttura ciclabile Assisi-Spoleto-Norcia – potrà contare su un finanziamento di un milione e mezzo di euro per il recupero di un lungo tratto del percorso ed essere così pronto per gli importanti appuntamenti estivi che riuniscono migliaia di appassionati della mobilità dolce.

Il settore sportivo lo intendiamo intrinsecamente legato a quello turistico. Eventi come la Spoleto Urban Race, lo Spoleto Running Festival, la Spoleto – Norcia in MTB, i tornei di karate, i tanti campionati di ginnastica, i tornei giovanili di calcio, con i due mondiali di quest’anno di enduro e di scacchi che hanno dato e daranno un grande impulso al turismo e sono fondamentali per controbilanciare gli effetti del terremoto in termini di presenze. Per esprimere le sue piene potenzialità sia in termini di fruizione sociale sia per avere strutture all’altezza di una tradizione agonistica importante, che ha portato la città ai massimi livelli dello sport, abbiamo poi intrapreso e completato una serie di progetti che hanno riguardato gli impianti: dal bando di gara che ha restituito alla città una piscina a rischio chiusura e ora completamente rinnovata, ai lavori al Palarota (la capienza è passata da 700 a 1000 posti) e ai prossimi lavori al Palazzetto dello Stadio, al nuovo regolamento per la concessione degli impianti sportivi, per non parlare del Palatenda, un lascito gravoso, una sorta di cattedrale nel deserto, abbondata a sé stessa, e per cui sono stati inserite, nel bilancio 2017, le risorse necessarie per finirlo e renderlo fruibile, oltre ad altri lavori di manutenzione che saranno effettuati su altri impianti.

È stato anche grazie ai tanti eventi sportivi se in questi ultimi anni Spoleto ha conosciuto un grande boom di presenze. Poco prima che il terremoto colpisse il nostro territorio, facendo precipitare drasticamente i flussi di visitatori, Spoleto stava infatti vivendo una rinascita turistica senza precedenti, con numeri mai raggiunti. Un risultato frutto di una precisa strategia tra pubblico e privato e di una serie di manifestazioni culturali e sportive che hanno significato per la città un aumento di pernottamenti superiore al 20%. Consci del ruolo fondamentale che tale aspetto rappresenta per valorizzare compiutamente il potenziale della città, abbiamo voluto istituire l’ufficio eventi, struttura di riferimento per la programmazione e la calendarizzazione delle varie proposte culturali, sportive e di intrattenimento.

Volano importante per il turismo green, il tracciato dell’Assisi-Spoleto-Norcia (premiata nel 2015 come la ciclovia più bella d’Italia) è anche l’asse portante di una fitta rete di percorsi di mobilità dolce che attraversa capillarmente l’intero territorio spoletino e che rappresenta un concentrato straordinario di biodiversità, natura, paesaggio, storia e cultura. Attorno a questo si sono concentrate molte attività dell’assessorato all’ambiente tra le quali spicca la realizzazione del Progetto Greenway, finanziato con 260mila euro nell’ambito del POR FESR dal Comune e dalla Bonifica e che utilizza i percorsi ciclabili e pedonali come infrastruttura per il collegamento fisico e la messa in rete di importanti siti di grande interesse ambientale. Sempre attorno alla ciclabile – cui sono stati destinati oltre 20mila euro per migliorarne la visibilità grazie alla messa in opera di oltre 100 segnali e due totem – si sono svolte varie attività come la piantumazione di oltre 5000 alberi in occasione della Festa dell’Albero che ha visto protagonisti i ragazzi delle scuole. Varie azioni di promozione hanno riguardato il Monteluco e il suo patrimonio faunistico (il restauro dei fontanili, la maratona Herpheton per la salvaguardia degli anfibi). Varie anche le azioni per la bonifica dei siti pubblici interessati da abbandono rifiuti, mentre continuano i progetti per la conservazione e l’incremento del patrimonio arboreo, per la razionalizzazione dei consumi energetici. Attestato importante della qualità delle prestazioni e della gestione ambientale viene dalla conferma della certificazione EMAS, con Spoleto sempre più nella elite dei Comuni virtuosi in materia di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile.

Altro settore che ha visto importanti investimenti e risultati numericamente notevoli è stato quello delle opere pubbliche: nonostante le già ricordate difficoltà legate alla situazione finanziaria dell’ente, in questi anni siamo riusciti ad attivare finanziamenti per 12 milioni di euro di cui beneficerà il nostro patrimonio storico-artistico: basti pensare al recente finanziamento di 4,7 milioni di euro per la Rocca Albornoziana e per il Ponte delle Torri che potenzieranno l’offerta culturale del complesso museale e assicureranno una prima messa in sicurezza del Ponte. Per un primo recupero di un’altra area di grande interesse – l’ex Monastero della Stella – sono pronti 3 milioni di euro. Quasi 4 milioni di euro sono legati all’Agenda Urbana, che prevede progetti innovativi per i servizi e per innalzare la qualità della vita attraverso l’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile, la diffusione dei servizi digitali, l’accrescimento della capacità attrattiva legata alla valenza storico-artistica del territorio e l’inclusione sociale attiva. Lavori di grande impatto sono quelli del rifacimento della rete dei sottoservizi e della pavimentazione di piazza del Mercato, che diventerà uno degli spazi più raffinati e preziosi per la vita del centro storico. Quelle che sembravano due di idee di difficile realizzazione per la rivitalizzazione del centro storico sono da rubricare ormai come realtà: mi riferisco al trasferimento imminente dell’ufficio tributi a Palazzo Leonetti-Luparini e alle nuove sedi della Procura della Repubblica e del Giudice di Pace che compongono la cosiddetta Cittadella della Giustizia. Parlando di sicurezza sul territorio, altro dato importantissimo, con ricadute rilevanti anche sul comparto sociale e sullo sviluppo della città e i suoi livelli occupazionali, riveste la riapertura dei corsi della Scuola di Polizia, che, bloccati da anni, formeranno oltre 6 mila agenti. Un risultato che sembrava insperato e per cui devo ringraziare la disponibilità e la presenza a Spoleto del Ministro Alfano che ci ha aiutati e supportati. Abbiamo incrementato da 250 a 350 le persone addette alla caserma; bloccato la vendita e la conseguente chiusura eliminandola dalla lista dei beni alienabili.

Il lavoro sulla variante al PRG ha visto svolgere l’esame e l’istruttoria di centinaia di istanze proposte da cittadini per verificarne l’eventuale compatibilità e coerenza con gli obbiettivi strategici fissati dall’amministrazione per la revisione del Piano Regolatore. Sulla base dell’art. 27 della Legge Regionale n. 1 del 2015 , è stato poi pubblicato un avviso che ha portato all’avvio dell’iter di approvazione di vari accordi tra l’amministrazione e privati. La bozza di variante al PRG è tuttora in corso di definizione. I ritardi rispetto a quanto programmato sono dovuti sia alla modifica della legislazione in materia di governo del territorio sia al passaggio delle competenze tra Provincia e Regione che ha costretto a ripetere il lavoro di confronto sino a quel momento avviato. I recenti eventi sismici hanno costretto inoltre a distrarre risorse umane e materiali dalla redazione della variante al lavoro di emergenza presso il COC. Le prossime implementazioni del personale, che dovrebbero avvenire grazie ai decreti sulla ricostruzione, consentiranno all’Ente di riprendere con efficacia il lavoro sulla variante al PRG. L’adozione della parte strutturale dovrebbe verosimilmente avvenire entro l’ottobre del corrente anno. Per la parte urbanistica mentre procede secondo programma il progetto del piano della toponomastica è stato licenziato il regolamento dell’arredo urbano, strumento di grande importanza per una città a forte vocazione turistica come Spoleto.

In termini di riorganizzazione della macchina comunale è stato completato un percorso importante, sia in termini di qualità che di economicità, che ha portato ad un abbattimento delle spese del personale, ad una riduzione delle direzioni organizzative che sono passate dalle 7 del 2014 alle cinque attuali, con 26 posizioni organizzative portate a 21 e 95 incarichi di responsabilità ridotti a 35. Un percorso di innovazione, coerente tra l’altro con le linee guida fornite dall’ANCI, che ha visto l’applicazione – prevista dalle nuove normative – del principio di rotazione degli incarichi dirigenziali ed è stato studiato per permettere all’Ente di rispondere velocemente anche a nuovi ed ulteriori cambiamenti necessari in futuro, anche in considerazione delle eventuali esigenze sulla ricostruzione a seguito degli eventi sismici. Anche per quanto riguarda le società partecipate, un piano di razionalizzazione e una maggiore capacità di controllo ha portato non solo a rivederne gli statuti, a ridurre i compensi degli amministratori ma anche a riconfigurare la mission dell’A.Se e a cominciare un’operazione di efficientamento dei costi di gestione della VUS che significheranno per i cittadini un notevole risparmio.

Per quanto riguarda la cultura, uno dei settori chiave su cui si basa la vocazione principale della città, a PALAZZO COLLICOLA, ormai punto di riferimento per l’arte contemporanea – come dimostrano le numerose mostre organizzate sotto la direzione di Gianluca Marziani – abbiamo inaugurato un nuovo progetto che si chiama Collicoland, in una visione dell’arte contemporanea e della sua interazione con tutte le altre forme di arte. Abbiamo trasferito negli scorsi mesi le migliaia di volumi specializzati in storia dell’arte che ci ha donato Giovanni Carandente. Per quanto riguarda la Scuola di Scenografia e del Costume – la Spoleto Art Academy- sono partiti i corsi, si arricchiscono le collaborazioni e i progetti con le altre accademie internazionali e a breve sarà inaugurata la sua sede presso il palazzo dell’ex giudice di pace. Per il Teatro abbiamo aumentato il numero degli spettacoli sia della rassegna di teatro famiglia sia la programmazione del Teatro Stabile dell’Umbria che ha visto crescere spettatori e abbonamenti.

Abbiamo inoltre dato il via a una stretta collaborazione con le sale cinematografiche della città investendo su incontri con registi del cinema italiano e giovani registi. È stata rinnovata la convenzione con la scuola comunale “Onofri” con l’aggiunta di un numero di concerti da realizzarsi in vari luoghi della città e la possibilità – già da quest’estate – di campus estivi. Il lavoro sulla Basilica di San Salvatore – inagibile a causa del terremoto ma nelle priorità per gli interventi sulle opere pubbliche – continua soprattutto con l’Associazione Italia Langobardorum e sono stati molti i progetti dedicati alle scuole e finanziati dalla Legge 77. Stiamo portando avanti, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Spoleto, il progetto di una importante mostra sugli umbri che sarà realizzata in Germania, e che ha già destato l’interesse di altri musei.

Abbiamo istituito un tavolo dedicato alla Spoleto Card, uno degli elementi che hanno portato ad una migliore fruizione dei musei cittadini e insieme a Sistema Museo è stato inaugurato un nuovo sito della Card che ne prevede anche l’acquisto on line. Abbiamo riaperto il Caffè Letterario, aumentato il numero degli incontri sulla lettura dedicati a tutte le fasce di età, siamo stati inseriti nel progetto del Ministero sulle “città che leggono” e si è dato forte impulso alla manifestazione “Maggio dei libri”. Il nostro Fortilizio dei Mulini e la Colonia del Popolo sono stati appena inseriti tra i 103 immobili da riqualificare lungo i cammini e le ciclovie italiane del progetto “Valore Paese” dell’ Agenzia del Demanio e del Mibact. Entro l’estate apriremo i bandi.

Abbiamo inserito la tassa di soggiorno, all’inizio fortemente criticata da alcuni operatori e invece rivelatasi strumento di grande importanza per finanziare interventi nei comparti del turismo, della cultura e dei grandi eventi. Abbiamo istituito l’Osservatorio sul turismo per decidere insieme alle associazioni come spendere e quali eventi finanziare con i proventi della tassa di soggiorno. L’amministrazione ha deciso di dotare la città di un‘area di sosta per i camper sin qui mai realizzata a Spoleto. L’area individuata è quella ove è attualmente sito il parcheggio della Ponzianina. Gli uffici hanno già redatto un progetto per la realizzazione dei servizi necessari alla sosta dei Camper e si sta valutando se procedere direttamente alla sua realizzazione od affidare la stessa a privati che provvedano poi alla gestione.

È nata una nuova collaborazione con il Festival dei Due Mondi per far espandere le proposte culturali del Festival lungo tutto l’arco dell’anno. I successi del Concerto di Capodanno e dei concerti di Pasqua sono la dimostrazione di come sia stata potenziata l’offerta culturale della città. Stiamo organizzando una mostra, insieme alla Fondazione, per il 60esimo anniversario del Festival che coinvolgerà tutta la città, soprattutto all’interno della mobilità alternativa, e gli esercizi commerciali. Stiamo inoltre realizzando la statua di Giancarlo Menotti. Abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa con il Festival di Cartagena dove verrà riprodotta la trilogia di Mozart. Lo stesso stiamo facendo con l’amministrazione di Pechino.

Nell’ambito delle politiche sociali un ruolo centrale riveste la famiglia, nucleo fondante della società, che riteniamo vada aiutato e protetto. In questo senso sono stati realizzati moltissimi progetti di sostegno: dai contributi economici elargiti a chi aspetta un figlio, al sostegno per l’inclusione attiva per i nuclei familiari con minori o disabili, ai contributi per le famiglie affidatarie o indigenti, alle agevolazioni per mense, asili nido, trasporti scolastici. Abbiamo creato il primo Baby Pit Stop certificato Unicef in Umbria, abbiamo potenziato l’apertura degli asili nido estendendola al sabato e al mese di luglio. Insieme alla famiglia l’altro cardine sociale è rappresentato dalla scuola e agli studenti cui sono stati dedicati specifici progetti come quelli per la corretta alimentazione e per i sani stili di vita (Eurobis, protocollo con USL e fattorie didattiche) mentre per l’alternanza scuola-lavoro sono state firmate convenzioni con tutti gli istituti superiori. Abbiamo coinvolto le famiglie nelle schede di monitoraggio delle mense scolastiche e speciali donazioni di privati hanno garantito tale servizio alle famiglie con difficoltà economiche. Per il contrasto alla povertà, oltre ad una serie di contributi e di specifici pacchetti di sostegno, è stata inaugurata a piazza Garibaldi una struttura di pronta accoglienza per i senza tetto, è stato firmato un protocollo con la CARITAS per il potenziamento di interventi a persone e famiglie sotto forma di contributi economici, distribuzione di alimenti e collocazione in strutture alberghiere. Siamo riusciti a tamponare anche situazioni difficili nell’ambito della crisi che ha colpito il nostro comparto industriale con l’anticipazione della cassa integrazione per i dipendenti della ex Pozzi, le cui sorti stiamo seguendo insieme alla Regione per far si che possa nascere una nuova iniziativa industriale che utilizzi i benefici previsti per le aree di crisi complesse. Siamo intervenuti direttamente nei confronti della direzione della Cementir e abbiamo ottenuto, insieme alle organizzazioni sindacali, la diminuzione drastica degli esuberi da 21 a 2 persone con la firma di un Protocollo d’Intesa tra Comune e azienda. La stessa attenzione abbiamo riposto su tutte le altre crisi incontrate sulla nostra strada.

Per le politiche della casa, oltre alle varie azioni per l’assegnazione delle case popolari, abbiamo dovuto affrontare l’emergenza terremoto gestendo circa 450 famiglie sfollate tramite avvisi per reperimento di alloggi privati, tramite l’autonoma sistemazione e il collocamento negli alberghi. Saranno inoltre a breve assegnati nuovi alloggi di edilizia residenziale alle famiglie ancora ospitate negli alberghi. L’assegnazione delle case popolari ha dovuto affrontare il grave problema di un complesso residenziale terminato da anni ma mai reso fruibile a causa di difetti nelle costruzioni o per opere primarie mancanti.

Numerose le azioni anche in favore dei disabili (con tirocini formativi, progetti di alternanza scuola-lavoro, assistenza domiciliare e assegni di sollievo per i casi più gravi) e per aiutare gli anziani (Progetto Home Care Premium, Bus a chiamata, Centri Sociali per anziani agli Orti del Sole e all’Unitre).

Molteplici anche i dispositivi attuati per favorire l’intercultura e l’integrazione (3436 sono stati gli accessi allo sportello interculturale, le scuole hanno partecipato a progetti di educazione e formazione), sono state attivate convenzioni per garantire ai richiedenti asilo politico la possibilità di effettuare lavori di pubblica utilità. Molto è stato fatto anche per le Pari Opportunità con una rete territoriale che insieme alle associazioni è pronta ad affrontare i casi di donne e di bambini vittime di violenza, cosi come per le politiche attive del lavoro e per le politiche giovanili per il terzo settore e il volontariato. Svariate anche le forme di collaborazione con la Casa di Reclusione di Maiano (convenzioni con il tribunale per assicurare ai detenuti lavori di pubblica utilità, progetti formativi e di inclusione, servizi di affidamento al lavoro).

Infine va citato il lavoro che è stato fatto per l’Integrazione degli ospedali di Spoleto e Foligno, un progetto giudicato dall’Assessore regionale come un modello di nuova sanità. In quest’ottica il lavoro di proposta tecnica che è stato fatto dai sei saggi, e che sarà valutato e condiviso, rappresenta un grande valore per ragionare in prospettiva, convinti come siamo che il futuro dei servizi socio-sanitari sia legato indissolubilmente all’integrazione dei due nosocomi, pena la sopravvivenza e lo sviluppo di entrambe le strutture.

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