Bimba morta a Catania, la madre a Gip: l’ho uccisa nel campo da sola molti però i “non ricordo”

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“Martina Patti ha ribadito la sua versione. I Pm: aspettiamo rilievi e autopsia

Martina Patti ha parlato. Nell’interrogatorio di convalida del fermo svoltosi stamattina nel carcere di Catania, la 23enne mamma di Mascalucia, accusata dell’omicidio della figlia Elena di 5 anni, ha risposto alle domande del gip.

Martina Patti ha sostanzialmente confermato gran parte di quanto detto nelle dichiarazioni rese a carabinieri e procura, ribadendo di avere ucciso, da sola, la figlia Elena, di 5 anni, nel luogo in cui il corpo è stato ritrovato. E’ quanto si apprende da fonti informate. In procura si sottolinea che “adesso non ci resta che attendere l’esito degli accertamenti tecnici, già sollecitati, e quelli dell’autopsia”. L’esame medico legale sarà eseguito nel pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania.

“Per evitare strumentalizzazioni posso riferire unicamente che si è svolto l’interrogatorio e il giudice si è riservato di decidere sull’ordinanza di convalida – ha affermato l’avvocato della donna Gabriele Celesti, uscendo dal carcere -. La mia assistita ha riposto alle domande. Non posso aggiungere dettagli di nessun tipo. I punti oscuri saranno oggetto di approfondimento investigativo anche alla luce delle dichiarazioni che sono state fatte”. 

Intanto, è stato conferito l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo della piccola Elena Del Pozzo, così come affermano fonti della Procura della Repubblica di Catania aggiungendo che ”si sta procedendo alle notifiche all’indagata e ai familiari della vittima”.

Martina Patti non ha aggiunto “nulla di significativo” nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip e “quando le sono state fatte domande più stringenti si è rifugiata in vari ‘non ricordo’ chiaramente strumentali“. Lo apprende l’AGI da fonti della Procura di Catania

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Per i carabinieri la doppia confessione non è sufficiente a far luce completamente sull’atroce delitto. Mancano ancora tasselli importanti da sistemare dietro i molti “non ricordo” della donna. Al lavoro per fare chiarezza sull’accaduto ci sono i  Ris di Messina e il medico legale. Gli specialisti dell’Arma hanno escluso che la bimba di 5 anni sia stata trasportata da morta nell’auto della madre, una Fiat 500 su cui non sono state trovate tracce di sangue e neppure impronte diverse da quelle della madre. Dunque nessuno è entrato nell’auto per rapire Elena e nel campo la bimba ci è arrivata viva. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, avvalorata anche da alcuni dati emersi dall’autopsia, è che la piccola Elena sia stata colta di sorpresa mentre era nel campo con la mamma, infilata in un sacco nero per gioco e poi colpita a morte con un coltello e una zappa a due punte. L’esame autoptico eseguito nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania alla presenza dei periti di parte confermerebbe la prima ricostruzione del medico legale durante l’ispezione di martedì. Martina Patti, non avrebbe dunque avuto il coraggio di guardare la figlia mentre la colpiva a morte. Questo però, secondo la procura di Catania, non elimina il fatto che la donna abbia agito con lucida premeditazione, tanto da portarsi da casa sia i sacchi neri che un coltello e una zappa. A far crollare definitivamente la messinscena del finto rapimento ci sono infine le immagini di una telecamera che inquadra il punto dove secondo la donna sarebbe avvenuto il rapimento. Intorno alle ore 15 di lunedì in quel punto si vede soltanto l’auto della madre e nessun rapitore che la ferma.

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