Papa Francesco:” facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano”

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/www.rainews24.it).àNel giorno in cui ricorrono gli undici anni dalla sua elezione – era il 13 marzo 2013 – il Papa apre l’Udienza generale in piazza San Pietro nella modalità a cui i fedeli sono ormai abituati, da circa un mese a questa parte. Persistono i problemi respiratori. Papa Francesco preferisce affidare la lettura della catechesi a don Pierluigi Giroli.

Per la ricorrenza degli undici anni di Pontificato sono arrivati gli auguri anche dall’ambasciata russa presso la Santa Sede. In un post su X lo definisce “un vero difensore dell’umanesimo, della pace e dei valori tradizionali”. Il Papa “è uno dei pochi leader con un punto di vista veramente strategico sui problemi mondiali” sottolinea Mosca.

Nella dottrina ‘I vizi e le virtù’, Francesco sottolinea che i santi non sono delle “eccezioni dell’umanità”, “una sorta di ristretta cerchia di campioni”; sono invece “coloro che diventano pienamente sé stessi, che realizzano la vocazione propria di ogni uomo. Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza – sottolinea nella catechesi il Pontefice – fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici, nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti. In un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre”.

La virtù – prosegue il Santo Padre – non è “un bene improvvisato e un po’ casuale, che piove dal cielo in maniera episodica. La storia ci dice che anche i criminali, in un momento di lucidità, hanno compiuto atti buoni. Certamente, questi atti sono scritti nel ‘libro di Dio’, ma la virtù è un’altra cosa”.

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