Stangatina in vista. Fare la spesa costerà 273 euro in più

Il prossimo “regalino” di Natale è già stato confezionato dal Governo , e tutti gli italiani fanno “salti di gioia”

L’aumento dell’Iva significa una stangata media, su base annua, considerando la famiglia media Istat da 2,4 componenti, pari a 273 euro: 176 euro per l’Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l’Iva dal 10 all’11%. Ovviamente la stangata sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di tre persone, 432 per quattro componenti”. Lo fa sapere il Codacons che ha commentato con una nota le novità fiscali introdotte dalla Legge di Stabilità.

Il Codacons  insorge – l’aumento di un punto dell’Iva a fronte della riduzione dell’Irpef, che dimostra come le risorse per non aumentare l’Iva evidentemente ci sono. Inoltre, mentre l’Iva colpisce i ceti medio bassi, essendo un’imposta proporzionale, l’Irpef è una delle poche tasse progressive, che rispetta, cioè, il criterio della capacità contributiva previsto dall’art. 53 della Costituzione. Il Governo, insomma, ha deciso di spostare la tassazione verso i consumi proprio in un momento in cui stanno crollando ed i consumi alimentari pro capite sono scesi a livello del 1979, ossia a 33 anni fa.

Se i calcoli per famiglia li ha fatti il Codacons, la Coldiretti, la principale associazione che raccoglie i produttori agricoli, ha stimato invece il rincaro complessivo nella spesa delle famiglie, rincaro che sarà di circa 500 milioni di euro. “Un aumento che – ha sottolineato la Coldiretti – interesserà nel primo caso prodotti come carne, pesce, yogurt, uova ma anche riso, farine, miele e zucchero, mentre nel secondo ad essere colpiti saranno vino, birra e tartufo”. “Il provvedimento – hanno evidenziato infine i tecnici dell’associazione degli agricoltori – rischia di provocare effetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori, già provati dalla crisi e dal crollo del potere di acquisto, che hanno svuotato il carrello della spesa con un crollo dei consumi di latte del 7% e di olio del 5, ma anche di pesce (-4), carne di maiale e vino (-2), frutta, pasta e carne di manzo (-1)”.

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