Spoleto, ex Pozzi, quale futuro? Lega Nord e Fiamma Nazionale a fianco dei lavoratori

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La vicenda  della Ex Pozzi di Spoleto  gia consegnata alla storia. Per tutti , la fine di un epoca di un modo di vita , oggi così lontano  come  altre realtà industriali  nel contesto di un territorio che ha rappresentato  l’eccellenza nel settore della ghisa e dell’alluminio.

Ad alcuni potrà apparire strano e contraddittorio, ma l’ultima speranza di rilancio industriale  non si è chiusa , oggi l’Azienda  sotto la tutela di tre Commissari , tre figure virtuali, in pochi  li hanno incontrati .

A Dongo  la sede centrale  IMS- Isotta Fraschini , a Santo Chiodo di Spoleto  Ex Pozzi , l’area industriale spoletina  oggi    si presenta come  una cattedrale nel deserto;  la  vegetazione  ha invaso   totalmente le recinzioni  del plesso.  meta preferita  di  malviventi,  esposta  e indifesa   lì dormiente senza  il frastuono,  il calore dei suoi forni, un malato terminale nei confronti del  nessuna cura speciale è stata dedicata.

Tra l’agonia e la morte servono  interventi decisi e mirati.  Importante  sapere le verità  , cosa c’è  dietro tutta questa storia , quale  piano ben architettato sia stato   messo in atto e quale risultato si vuole raggiungere:  la chiusura di un ciclo storico industriale locale?  Ma un’azienda senza una produzione che cosa è? Un nome prestigioso? Un marchio? Un simbolo?

Lucidità e nostalgia ecco quello che rimane, gli entusiasmi produttivi non ci sono più, la  fucina delle idee è svanita  a fronte di operai rassegnati che non accettano  la sconfitta , deporre le ‘armi’ sarebbe un  vile atto, loro ci credono ancora e non  hanno deposto  le armi della battaglia  , altra alternativa non  c’è,  la speranza è l’ultima a morire  barricandosi dietro la   dignità  dell’Uomo, obiettivo: garantire il posto di lavoro   e soddisfare  le esigenze di tante  famiglie.

Sulla vicenda laddove tutto sembrava dormiente , ecco  la Politica del Fare :  via   tutte le barriere  soprattutto quelle  ideologiche ,  così il gruppo Lega Nord in Cosniglio Regionale  e  sollecitato da Fiamma Nazionale ,ha    presentato  una Mozione  sottoscritta da Valerio Mancini e da  Emanuele Fiorini, nella stessa  i due rappresentanti della Lega  citano l’art.98 del Regolamento interno , e richiedono  un intervento della Giunta Regionale presso il Governo nazionale affinché individui urgentemente le risorse finanziarie necessarie per attuare le misure previste a favore dei Comuni colpiti dal terremoto, con particolare attenzione al Comune di Spoleto dell’art.25 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n.189 ). Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016)”.

La Mozione, in calendario lo scorso 6 giugno  non è stata  discussa in Consiglio Regionale, causa  l’assenza  in aula  del numero legale dei Consiglieri .

Il documento ha avviato un Iter  con richiesta di  urgenti risposte e nel testo si cita la legge 181/1989 , programmi di investimento delle Imprese nelle Aree di Crisi non Complessa   Beneficiare di contributi speciali

Lo stanziamento citava 124milioni di euro  , da destinare a quelle Aziende che avevano  trasmesso le istanze a Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) secondo le modalità e i modelli indicati dedicata alla legge n. 181/1989, a partire dalle ore 12.00 del 4 aprile 2017, purtroppo dopo appena due giorno (6 aprile 2017) le numerose richieste inviate hanno costretto l’Agenzia preposta ha chiudere le ricezioni delle istanze.

Secondo la stessa Agenzia ulteriori risorse finanziarie e termini di presentazione specifici saranno a breve fissati per l’applicazione delle agevolazioni della legge n. 181/1989 nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche Umbria danneggiati dagli eventi sismici del 2016.

Nel frattempo,  sembrerebbe che un’acquirente si sia fatto vanti per rilevare l’Azienda spoletina ,  una  nuova speranza per  gli operai  e che apre anuovi scenari tutta la vicenda. Ritornare a lavorare ed essere impiegati nelle attività   in quei capannoni  oggi dismessi.  Del  fantomatico e volenteroso ‘magnate’ si sconosco   generalità  provenienza.

 

 

 

 

 

 

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