Rendiamo ordinario prenderci cura delle persone con fragilità
Il 3 maggio è prevista la chiusura del centro di accoglienza attivato dal Comune di Perugia
per ospitare le persone senza dimora durante i mesi invernali.
La chiusura della struttura individuata per il ricovero presso il CVA Rimbocchi non sarebbe
motivata dalla necessità di riassegnare gli spazi al loro uso originario: si tratta di una struttura
che resterà comunque inutilizzata in quanto in precedenza usata come magazzino.
Considerato poi che il Comune di Perugia ha pubblicato un bando di gara che prevede
l’apertura di un ricovero permanente per venire incontro alle esigenze di tali persone la
chiusura non avrebbe altro motivo se non quella del “si è sempre fatto così”.
Peccato che questo non sia un anno ordinario e tenere aperto il ricovero di Rimbocchi
rappresenterebbe una temporanea ma necessaria transizione verso l’auspicata presenza di un
ricovero permanente anche a Perugia. Diversamente qualora le persone fossero costrette a
tornare in strada, l’accesso ai servizi territoriali sarebbe per esse ancora più complicato in un
momento in cui siamo ben lontani dal ritorno alla normalità.
Invitiamo a cogliere le opportunità offerte da questo tempo straordinario di pandemia per
superare il concetto di “emergenza” e avviare subito un sistema di tutela e di reinserimento
continuativo ed integrato. Rendiamo “ordinario” prendersi cura delle persone più fragili della
nostra città.
Luciano Morini