Pagamenti tracciabili – uso del contante, cosa cambia

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Avrete sicuramente sentito parlare di pagamenti tracciabili, sopratutto in questo periodo dove si cerca di diminuire l’uso del contante. Ecco quali sono.

Una delle problematiche in cui possono incappare i cittadini è il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, che può richiedere la tracciabilità dei pagamenti effettuati. Per effettuare questo tipo di pagamento, in alternativa ai contanti, ed obbligatorio oltre i 2000 euro, esistono una serie di possibilità. Vediamole in dettaglio per evitare le possibili sanzioni.

I pagamenti tracciabili

La parola stessa, “tracciabile” chiarisce che si sta parlando di tutto quello che lascia tracce, consentendo a chi effettua i controlli di risalire all’indietro nel cammino fatto dal denaro oppure da un oggetto. Ad esempio nel caso di uno scambio di immobili vengono aggiornati i registri pubblici e quindi la tracciabilità dei passaggi è certa.

Nel caso del denaro, non sono presenti i registri, ma la tracciabilità dei passaggi da una persona all’altra oppure tra aziende, è possibile tramite appositi strumenti che le parti hanno utilizzato. Quando vengono trasferite delle banconote il pagamento non è “tracciabile”, mentre al contrario lo è quando le modalità di pagamento sono elettroniche, oppure cartacee come gli assegni.

I vari tipi di pagamento tracciabile

Il tipo di pagamento tracciabile più utilizzato è il bonifico bancario o postale, che è eseguibile anche attraverso la rete internet oppure con il cellulare. Altri mezzi di pagamento tracciabili sono quelli elettronici come il bancomat, la carta di credito, anche nella tipologia “prepagata”, e gli assegni, sia bancari che circolari.

La tracciabilità dei pagamenti serve per ricostruire i vari passaggi di denaro che avvengono tra le persone e contrastare sia il riciclaggio del denaro sporco che l’evasione fiscale. Il metodo più sicuro per effettuare, senza contestazioni da parte delle autorità preposte, il trasferimento di denaro è il bonifico, che può essere effettuato sia presso un istituto bancario che alle Poste, in base a dove il cittadino detiene un conto corrente.

Il bonifico è una forma di pagamento molto valida ed anche a vari anni di distanza è utile per risalire alle identità sia del pagatore che di chi ha ricevuto il pagamento, evitando in questo modo anche contestazioni. La lista dei movimenti che il cittadino ha eseguito sul proprio conto corrente viene fornita sia dalle banche che dagli uffici postali e risulta “prova valida” anche in un eventuale processo, essendo certificata da chi la emette e avendo una “data certa”.

Una possibile contestazione potrebbe riguardare soltanto la causale del pagamento, che potrebbe risultare falsa. Questi bonifici possono essere effettuati anche tramite l’home banking, via Internet, che hanno lo stesso valore come quelli effettuati presso lo sportello. Anche il pagamento effettuato con la carta di credito, oppure con il bancomat, la cui dizione ufficiale è “carta di debito” è incluso tra i pagamenti “tracciabili”, in quanto collegato al conto corrente del possessore della carta.

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