Fine blocco licenziamenti. Cosa succederà

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Fine blocco dei licenziamenti, meno 2 giorni, domani  Martedì  tanti lavoratori in trepidazione in attesa  il decreto che dovrebbe prorogare la misura per le aziende più colpite dalla crisi

Siindacati  in campo , oggi unica tutela  di tanti lavoratori  che rischiano i licenziamenti : Cgil, Cisl e Uil  nelle città di Firenze, Bari e Torino, contro la fine del blocco generalizzato dei licenziamenti.

 I Sindacati chiedono a gran voce   la proroga del blocco , obiettivo  unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori  decisioni a discapito di una Dignità Sociale orami smarrita da tempo.

Il Governo  può ancora intervenire sulla materia prima della data di scadenza fissata per la fine del mese corrente La catastrofe potrebbe avvenire   dal primo luglio: le aziende con accesso alla cassa integrazione ordinaria avranno la possibilità di disporre licenziamenti sia collettivi (per i quali, però, è richiesto il confronto con i sindacati), sia individuali, per motivi economici .

Nulla di differente per le aziende che dal primo luglio faranno ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria , ma il blocco dei licenziamenti viene automaticamente prolungato fino al 31 dicembre 2021 ottenendo la cassa integrazione , senza che le aziende partecipino al contributo aggiuntivo

Fuori da questi scenari apocalittici  alcune categorie di lavoratori , grazie all’intermediazione di Draghi  che avrebbe consentito un accordo selettivo, sulla base del quale il blocco dei licenziamenti entra in vigore per alcune categorie di lavoratori e non per altre.

Questa possibilità  dovrebbe tutelare i  lavoratori che ancora potranno beneficiare dello scudo, farebbero parte dei settori che più di tutti hanno risentito della crisi del Covid: settore tessile e calzaturiero.

Rosario Murro

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