Martellini (Pd) attacca sulla tassa si soggiorno: A che cosa servirà? ‘Me lo spieghino Cardarelli e Monini’

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E’da due anni che il Comune di Spoleto annuncia di voler istituire la tassa di soggiorno, senza però dare seguito a questo intendimento.

 

Non sappiamo se l’attuale amministrazione, alla fine, darà corso a questo ulteriore balzello. Quello che dovrebbe far riflettere, però, sono i dati forniti dal Servizio Turismo e Promozione Integrata della Regione. Ebbene, nel comprensorio del Perugino dove già nel 2013 i Comuni hanno deciso di far pagare la tassa, si è assistito ad un decremento degli arrivi di quasi il 5 per cento. Sul fronte delle presenze, invece, si sfiora un meno 6 per cento. Nello Spoletino, invece, dove la tassa non è entrata ancora in vigore, si è assistito ad un incremento sia degli arrivi (5,28 in valore percentuale con 106.344 unità in valore assoluto) che delle presenze (4,98 in percentuale e 260.406 in valore assoluto). Ebbene, vorremmo sapere a cosa siano funzionali i pochi spiccioli (0,80 centesimi giornalieri per le strutture extralberghiere e 1,20 euro per quelle alberghiere) che il Comune si appresta a chiedere agli operatori turistici. Non vorremmo che si tratti di un modo surrettizio di far cassa allo stesso modo degli autovelox tarati al limite di 50 km all’ora sulla Flaminia che, grazie anche all’intervento del sottoscritto, è stato innalzato a 70 orari. Il sindaco Cardarelli ed il consigliere con delega allo sviluppo economico, Monini non hanno sin qui illustrato nessun progetto inerente la promozione turistica che possa essere in qualche modo finanziato, anche parzialmente, con gli introiti della tassa di soggiorno. Se ciò non avvenisse, allora, hanno ragione da vendere gli albergatori ad innalzare le barricate contro una operazione che è simile ad un juke boxe che mangia monete, ma non suona nulla.

 

fonte: www.spoletonline.com

 

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