Giulia è stata uccisa. Trovato il corpo nei pressi del lago di Bacis. Turetta è stato arrestato in Germania

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(www.rainews24.it) – E’ finita la fuga dell’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, dopo otto giorni di latitanza. Ieri era stato ritrovato il corpo di Giulia sulle sponde del lago Barcis, in provincia di Pordenone.

L’auto di Turetta era stata avvistata l’ultima volta in Austria.

“L’amore vero non uccide”: è il post affidato ai social del padre di Giulia Cecchettin, che spende parole anche per i genitori di Filippo-

La morte di Giulia

E’ stata uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine. L’epilogo della scomparsa dei due ex fidanzati è arrivato ieri: un’unità cinofila della Protezione civile che perlustrava un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis, in Friuli, ha individuato il corpo. Era il cadavere di Giulia, aveva indosso gli stessi vestiti del momento della scomparsa.

È stato il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a comunicare la notizia alla famiglia. La svolta nelle indagini è arrivata giovedì mattina, in maniera casuale, quando è stata rimessa in funzione la telecamera stradale a Piancavallo, rimasta ferma 4 giorni per manutenzione. Il software aveva continuato a registrare le immagini, e tra queste, nella notte tra sabato e domenica, è spuntata quella della Fiat Punto nera di Filippo. Poche ore prima, alle 23.30 di sabato, le telecamere di videorosveglianza nella zona industriale di Fossò, a pochi chilometri da Vigonovo, avevano registrato le feroci fasi dell’aggressione di Filippo a Giulia: una prima collutazione, fuori dall’auto, la ragazza colpita con calci mentre era terra, la sua invocazione d’aiuto, “mi fai male”; poi la macchina che ripartiva, Giulia che tentava di allontanarsi, e Filippo che la riprendeva alle spalle, la colpiva mandandola di nuovo a terra.

Sarà l’autopsia a stabilire se è qui che Giulia è morta, accoltellata più volte, o se è stata uccisa quando Filippo è arrivato a Piancavallo. Quel che sembra già chiaro è che ha cercato di difendersi a tutti i costi: sulle braccia e sulle mani sono state rilevate diverse ferite. Nel luogo dell’aggressione a Fossò, domenica mattina, i Carabinieri avevano repertato le chiazze di sangue, una ciocca di capelli, e un pezzo di nastro adesivo. I Carabinieri hanno fatto finire Filippo nel registro degli indagati con una ipotesi di tentato omicidio che ora si tramuterà in omicidio.

Recuperato il corpo

Ieri sera, intorno alle 21, il recupero del corpo di Giulia, compiuto dalle squadre alpinistiche dei Vigili del fuoco. L’indagine sulla morte della giovane viene seguita congiuntamente dalle Procure di Pordenone e di Venezia. Nelle prossime ore verrà dato l’incarico per l’autopsia che probabilmente coinvolgerà entrambi i medici legali che oggi hanno, appunto, operato sul posto eseguito le fasi del recupero.

Al momento è impossibile stabilire la competenza territoriale dell’inchiesta: se sarà accertato che il decesso è avvenuto dopo la prima aggressione testimoniata dalle telecamere a Fossò (Venezia), procederà la Procura di Venezia che già stava coordinando l’inchiesta per la scomparsa e il tentato omicidio. Se invece sarà stabilito che la morte è intervenuta poco prima che Filippo la lanciasse nel burrone, o addirittura dopo la caduta, il fascicolo sarà assegnato a Pordenone, cioè alla Procura dove il delitto è avvenuto.

“Spero si trovi quel vigliacco”, i familiari

Erano primi commenti a caldo da parte degli familiari della giovane: “Non c’è più niente da dire, Filippo ha ucciso mia cugina. Spero che trovino quel vigliacco, se non si è già ammazzato anche lui”. Così a LaPresse Giovanni, il cugino di Giulia. Intanto, la sorella della 22enne posta su Instagram una foto di entrambe in bianco e nero: “Rest In Power. I love you” scrive Elena Cecchettin.

Segui la maratona della Tgr Veneto: La scomparsa di Giulia e Filippo: trovato il corpo di una donna in un canalone a Barcis (Pordenone) – Trovato il cadavere di una donna nel Lago di Barcis in provincia di Pordenone (rai.it)

“Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell’ordine” commenta in una breve dichiarazione davanti alla villetta dei Cecchettin, l’avvocato Stefano Tigani che, con l’associazione Penelope, sta assistendo la famiglia.

E anche da parte della premier, Giorgia Meloni, arriva un commento diffuso sui social: “Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace”.

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