ADOC congresso a Roma:La persona al centro. La crisi, la tutela dei consumatori e il consumerismo oggi: l’Adoc a congresso

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(di Sabrina Bergamini www.helpconsumatori.it ) – “La persona al centro” è la promessa dell’Adoc che da oggi a congresso a Roma. Sono anni di crisi, dalla pandemia alla guerra. L’inflazione colpisce i più deboli e le misure di tutela dei consumatori vanno aggiornate. La relazione del presidente Adoc Roberto Tascini in apertura dei lavori

«La persona al centro», è la promessa dell’Adoc. Dopo quattro anni che hanno visto una pandemia, catastrofi naturali e la guerra in Europa, l’associazione va a congresso (a Roma da oggi al 12 novembre) e fa il punto sugli anni passati – i progetti, l’impegno per la sostenibilità e il consumo responsabile – sulla crisi attuale, con l’inflazione alle stelle, e sulla traiettoria del consumerismo. Di nuovo chiamato a sfide che mettano in primo piano la difesa dei consumatori più vulnerabili e la rivendicazione di un loro ruolo attivo.

Il presidente Adoc Roberto Tascini, nella relazione presentata oggi in apertura di congresso, rivendica infatti: «Dobbiamo favorire il passaggio dall’era del consumismo, nella quale i consumatori sono soggetti passivi del mercato, semplici clienti come recita il nostro slogan congressuale, a consumatori attivi e consapevoli protagonisti del mercato mettendo la persona al centro. Questo ruolo attivo del cittadino/consumatore può cambiare l’economia dal basso contribuendo a democratizzare e riequilibrare il mercato».

La transizione ecologica

La relazione di Tascini inizia dalla rivendicazione delle attività svolte nell’ambito della sostenibilità e della lotta al caporalato. Prosegue con la crisi climatica e quella energetica causata dalla guerra in Ucraina.

«L’auspicio è che si riprenda con intensità la strada delle energie pulite, in particolar modo delle rinnovabili, e che venga rispettato il piano di abbandono progressivo delle fonti fossili anche, e soprattutto, per evitare i sempre più frequenti fenomeni estremi e le ricorrenti catastrofi naturali. Sul cambiamento climatico, che sembra passare in secondo piano rispetto alla pandemia e alla guerra in corso, occorre ribadire lo stop ai 16 miliardi di sussidi alle fonti fossili».

«La transizione ecologica – dice Tascini – non deve essere arrestata ma potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile. Dobbiamo garantire, con una governance adeguata dei processi una transizione ecologica e digitale, entrambe necessarie, che non abbia ripercussioni negative sulle persone e che sia al contrario occasione di crescita e di sviluppo». Da qui la rivendicazione del ruolo attivo del cittadino e consumatore.

I consumatori nella crisi attuale

Naturalmente il contesto pesa. E pesa la crisi attuale, fatta di crisi energetica e rincorsa dell’inflazione, che aumenta le disuguaglianze sociali.

«L’inflazione è la tassa più ingiusta ed iniqua che colpisce i ceti più poveri. L’effetto dell’inflazione è quello di un’imposta regressiva: più si è poveri maggiore è la quota di reddito erosa dall’inflazione», spiega Tascini.

L’indicazione dell’Adoc è quella di superare la politica dei bonus e di sostenere i redditi di lavoratori e pensionati. Di pensare a un fondo all’interno della Comunità europea per affrontare con debito comune un problema comune. Nonché di agire con l’intervento sugli extraprofitti e la lotta alle manovre speculative – l’Adoc propone la revisione radicale dell’art. 501/bis del Codice penale sui fenomeni speculativi.

«Auspichiamo che ci sia un cambio sostanziale nella politica economica e nei modelli di sviluppo e di consumo, mettendo da parte lo schema neoliberista che, nell’ultimo trentennio, ha accentuato le disuguaglianze, ha contribuito ad incrementare i numeri della povertà assoluta e relativa e che non è in grado di dare risposte e soluzioni adeguate all’attuale crisi inflattiva – dice Tascini – Sarebbe più che mai opportuno recuperare il modello dell’economia sociale di mercato, in grado di garantire sia la libertà di mercato che la giustizia sociale».

I consumatori e gli strumenti di tutela

Tascini approda poi al «capitolo dolente degli strumenti di tutela e difesa» che le associazioni dei consumatori hanno a disposizione.

Una giustizia costosa e lenta, una negoziazione paritetica in affanno, e una class action spuntata sono le lacune denunciate dall’Adoc, che rivendica l’importanza della negoziazione paritetica – «La negoziazione paritetica è un valore da potenziare e promuovere. Ma perché abbia un futuro ha bisogno di risorse e deve essere finanziata nella stessa misura in cui lo sono le altre tipologie di risoluzione extragiudiziale delle controversie».

Per Tascini «è più che mai opportuno sollecitare il riconoscimento normativo della negoziazione paritetica come strumento di risoluzione alternativa delle controversie di consumo previsto dall’art. 141 ter del codice del consumo».

Altro fronte debole è quello della lotta al sovraindebitamento.

«Infine, sempre nell’ambito degli strumenti di tutela registriamo forti difficoltà nella tutela delle persone che si rivolgono ai nostri sportelli per problemi di sovra indebitamento e spesso non riusciamo a tutelare in particolare proprio i più deboli e fragili anche in questo caso per l’inadeguatezza di una legge L. 3/2012 la cosiddetta “salva suicidi” soprattutto per i costi eccessivi».

Il movimento dei consumatori

«Sul fronte del movimento consumerista poco è cambiato rispetto a 4 anni fa – dice Tascini – Allora avevamo individuato la necessità di passare da una tutela ex post dei cittadini/consumatori ad una tutela ex ante, cosa che riteniamo ancora più che mai attuale».

Nell’analisi di Tascini c’è posto per il riconoscimento dei limiti insiti nella frammentazione del movimento consumerista italiano e la necessità di recuperare un rapporto con la politica e i Governi. «Uniti creiamo e aggiungiamo valore alle nostre azioni», sottolinea il presidente Adoc, come accaduto per la piattaforma unitaria elaborata da un cartello di associazioni di consumatori sul caro vita e sul caro energia.

«Ed a proposito di sinergie di collaborazione tra le Associazioni dei consumatori, – prosegue il presidente Adoc – c’è una grande battaglia, un grande tema che nessuno di noi è in grado da affrontare da solo e che ci dovrebbe vedere uniti nel tentativo di arginare lo strapotere delle piattaforme tecnologiche delle cosiddette Big Tech che fino ad oggi non sono riusciti ad arginare né gli Stati Uniti né l’Europa».

E questo chiama in causa una pluralità di temi quanto mai attuali: privacy, tutela della concorrenza, profilazione, trasparenza degli algoritmi, tutela dei minori, lotta agli abusi online e alla disinformazione. Sono questioni attuali e di potere sulle quali anche i consumatori sono chiamati a fare la loro parte.

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