Flaminia, la strada del sesso a pagamento. Le Istituzioni dormono mentre l’inquinamento alla decenza non si pone alcun limite

 La cronaca locale trascura  quello che accade tutti i giorni  lungo la strade  statale Flaminia n.3 , tratto Molinaccio – Spoleto, piazzole sosta  ed altri ‘siti’ , presi d’assalto da prostitute.

 

Uno spettacolo a dir poco indecente e pericoloso  a disposizione ed alla vista di tutte quelle persone che per un motivo o per altro sono costrette a transitare con l’obbligo  di filare dritto ,onde evitare ritorsioni violente e immediate da parte di questa gentaglia

La Statale Flaminia  “la strade del sesso” così indicata da oltre 50 anni , l’arteria che attraversa il Comune di Spoleto  nel tratto di appena 11-12 chilometri  l’ offerta  variegata e per tutti  i gusti: , bianche di colore, ultimamente anche rumene  ed ucraine.

Tutto i  giorni dalle 9 del mattino in poi si consuma il rito della’Maddalena’ : richiesta e proposta , il tutto   lungo i cigli della S.S. n.3 , strada  riconosciuta qualsi dai Guinnes dei Primati  ‘spina dorsale’ dell’Umbria  super trafficata   da autoveicoli . Il flusso del traffico  è soptattutto individuato nel  turismo religioso ,  pullman di fedeli diretti ad Assisi , Cascia e Norcia, proprio un bel vedere per coloro a bordo dei torpedoni nella più totale religiosità s’imbattono  in donnine che  sostano  ai bordi della carreggiata e in alcuni casi inginocchiate  e seminascoste liberandosi  dei propri bisogni corporali. Negli ultimi 15 giorni  a Spoleto è andato in scena il Festival dei Due Mondi  , migliaia  le auto  transitate lungo l’arteria umbra, la cururiosità impone pensare : quali personalità del mondo politico , della cultura  hanno dovuto assistere a queste scene indecorose per una comunità civile.

Gli innumerevoli interventi delle Forze di Polizia non hanno risolto il problema , e la promessa del Comune di Spoleto  , emettere un Ordinanza municipale atta a combattere il fenomeno è rimasta nel disegno.

A questo punto non rimane la speranza  nella nuova proposta di legge  che avrebbe l’obiettivo di “contrastare efficacemente il fenomeno della prostituzione e dellatratta di persone ai fini dello sfruttamento sessuale”. “Con l’introduzione del reato di acquisto di servizi sessuali – si legge nella proposta – si mira a eliminare la prostituzione in quanto incentiva la tratta di esseri umani e viola la dignità delle donne”. Per porre un freno si è quindi pensato di agire sulla domanda, sui clienti.

Le prostitute secondo i promotori del disegno di legge non hanno responsabilità, poiché riconosciute “come vittime, sia degli sfruttatori e dei trafficanti, sia dei clienti”. Il ddl quindi eslcude la persona di chi si prostituisce. In pratica viene aggiunto un capoverso all’articolo 3 della legge Merlin ( legge 20 febbraio 1958, n. 75) in cui si specifica l’entità delle sanzioni per i clienti: da 2.500 a 10mila euro, salvo che la condotta non costituisca reato più grave.

 

Rosario Murro