Bozza decreto : dal portale unico per lavoro sommerso alle multe per chi no accetta pagamenti con carta , alle regole social per lavoratori P.A.

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Dall’anticipo di sei mesi, al 30 giugno 2022 delle multe a chi non permette i pagamenti con il Pos al rafforzamento della certificazione di genere: è di 41 articoli la bozza del decreto, che sarà all’esame del Cdm, con le nuove misure per accelerare il Pnrr che spaziano dal portale nazionale per la lotta al lavoro nero all’obbligo per tutte le amministrazioni centrali di utilizzare la piattaforma Inpa per i concorsi. 

Arriva il portale unico lavoro sommerso

Un portale unico nazionale del lavoro sommerso. È quanto prevede l’articolo 16 della bozza del decreto con le nuove misure per accelerare il Pnrr. ”Al fine di una efficace programmazione dell’attività ispettiva nonché di monitorare il fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale, le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza avverso violazioni in materia di lavoro sommerso nonché in materia di lavoro e legislazione sociale confluiscono in un portale unico nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro denominato Portale Nazionale del Sommerso (Pns). Il Portale Nazionale del Sommerso sostituisce ed integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’INPS e l’INAIL condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi”, si legge nella bozza del decreto. La nascita del portale comporterà un costo, per le casse dello Stato, di 5 milioni per l’anno 2022 ed euro 800.000 a partire dal 2023″, e al momento figura un omissis sulle coperture. 

Opere di elettrificazione nei porti di pubblica utilità

I progetti destinati alla realizzazione di opere e impianti di elettrificazione dei porti nonché le opere e le infrastrutture connesse, “finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal Pnrr” o “cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea”, “sono da considerarsi di pubblica utilità” e “caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. Lo prevede la bozza del decreto sul Pnrr. Sono “soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla regione competente nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico”, si legge. 

Stretta su controlli eco-sismabonus e multe per chi non accetta pagamenti con carta

Multe anticipate al 30 giugno (invece che da gennaio 2023) per gli esercenti che non accettano pagamenti con carte, aboliti gli esoneri per la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle fatture, potenziamento del sistema di monitoraggio dell’efficientamento energetico attraverso le misure di ecobonus e sismabonus fino al 110%: sono le misure anti-evasione contenute nella bozza del nuovo decreto legge per accelerare il Pnrr. 

La finalità delle nuove norme su ecobonus e sismabonus non ha obiettivi fiscali, ma punta a semplificare ed accelerare le procedure per gli interventi di efficientamento energetico. In pratica è una misura che si inserisce nel progetto di transizione energetica. Tra l ‘altro la norma sui bonus prevede che Enea possa raccogliere informazioni e dati utili alla quantificazione dei risparmi energetici. Questo serve per fare un conto preciso di quanto è stato migliorato in generale il consumo energetico.

Fondi risparmiati a progetti bandiera regioni

I fondi del Pnrr potranno cambiare destinazione, all’interno della stessa missione, e andare a rafforzare la dote dei “progetti bandiera” delle regioni: nella bozza del decreto che sarà sul tavolo del consiglio dei ministri si prevede infatti che “eventuali economie realizzate a seguito di procedure di selezione dei progetti da parte delle amministrazioni titolari degli investimenti” possano andare ai progetti bandiera “all’interno delle stesse missioni e componenti del Pnrr”.

Fondo per ristoro danni a vittime Terzo Reich

È istituito, presso il ministero dell’economia e delle finanze, un “fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945”. Lo prevede la bozza del decreto sul Pnrr. Si vuole in tal modo assicurare “continuità all’accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica federale di Germania già posto in esecuzione con decreto del presidente della repubblica” del “14 aprile 1962”. Nel documento si spiega che “hanno diritto all’accesso al fondo” coloro “che hanno ottenuto un titolo costituito da sentenza passata in giudicato avente ad oggetto l’accertamento e la liquidazione dei danni”.

Nasce il sistema nazionale di prevenzione rischi climatici e ambientali

I rischi legati al cambiamento climatico e all’ambiente saranno sotto la lente di ingrandimento di un organismo ad hoc. “Allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici, è istituito il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici”. Snps, si legge nella bozza, “concorre al perseguimento degli obiettivi di prevenzione primaria correlati in particolare alla promozione della salute, alla prevenzione e al controllo dei rischi sanitari associati direttamente e indirettamente a determinanti ambientali e climatici, anche derivanti da cambiamenti socio-economici, valorizzando le esigenze di tutela delle comunità e delle persone vulnerabili o in situazioni di vulnerabilità, in coerenza con i principi di equità e prossimità”. Tra le altre cose, Snps “concorre alla individuazione e allo sviluppo di criteri, metodi e sistemi di monitoraggio integrati, anche avvalendosi di sistemi informativi funzionali all’acquisizione, all’analisi, all’integrazione e all’interpretazione di modelli e dati”.

Mancano le norme sul restyling della lotteria degli scontrini

Non figurano, come da attese, le norme per introdurre il restyling della cosiddetta Lotteria degli scontrini, al fine di migliorarne i risultati. Almeno nella bozza del dl Pnrr atteso oggi sul tavolo del Cdm.

Per i concorsi bisognerà conoscere almeno una lingua straniera

Conoscere almeno una lingua straniera per poter ambire ad entrare nella Pubblica amministrazione. “Nei concorsi per il personale non dirigenziale, l’espletamento di almeno una prova scritta, anche a contenuto teorico-pratico, e sempre di una prova orale, comprendente l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera”, si legge infatti all’articolo 3 sulla riforma del processo di assunzione.

Nasce Cts su efficienza giustizia e durata ragionevole del processo

All’articolo 36 del decreto Pnrr sono contenute “misure per il funzionamento del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria”, nonché “del Comitato tecnico scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria”. I due organismi, si legge nella bozza del dl, si occuperanno della “consulenza” e del “supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario”. 

Regole per uso social in codice comportamento PA

Nel codice di comportamento per i dipendenti della Pubblica amministrazione saranno inserite anche le regole per l’uso dei social, dunque Instagram, Facebook, Twitter, Tik Tok, solo per citarne alcuni. “Il codice contiene – si legge all’articolo 4 della bozza del dl – una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare l’immagine della pubblica amministrazione”. 

Fordo ad hoc di 2 milioni per valorizzare i beni confiscati alle mafie

Un fondo ad hoc, con una dotazione di due milioni di euro, per la valorizzazione dei beni confiscate alle mafie. E’ quanto prevede l’articolo 18 della bozza del dl Pnrr oggi all’esame del Consiglio dei ministri.

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