Decreto Aiuti bis: intesa sull’emendamento riformulato del governo sul Superbonus

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Voto unanime nelle due Commissioni Bilancio e Finanze del Senato

Il Senato apparova, all’unanimità ,la relazione al Parlamento sull’aggiornamento degli obiettivi di finanza giovedì è previsto il voto alla Camera. Ecco tutte le novità del decreto da 17 miliardi che regola smart working, bollette e pensioni

La risoluzione che approva la relazione al Parlamento sull’aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica, siglata da tutti i gruppi parlamentari, è stata approvata dal Senato all’unanimità con 214 sì. L’aggiornamento riguarda l’aggiustamento di Bilancio con maggiori entrate attraverso le quali il governo finanzierà il prossimo dl Aiuti, rendendo disponibili 6,2 miliardi nel 2022. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta. La relazione sarà all’esame della Camera giovedì.

Tra le novità l’estensione dello smart working fino a fine anno. Per i fragili e i genitori di figli fino a 14 anni c’è la proroga fino al 31 dicembre del diritto allo smart working che era scaduto in estate e non era entrato nel provvedimento originale, spinto dal ministro Orlando. Le norme che regolamentano lo smart working sono le stesse in vigore fino al 31 luglio: deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione professionale e – per quanto riguarda i genitori di figli under 14 – in famiglia non deve esserci già un genitore che non lavora o che percepisce uno o più ammortizzatori sociali, come ad esempio la cassa integrazione. Queste due categorie dal primo agosto sono prive di una tutela legislativa che gli permetta di ricorrere allo smart working. Con l’iter parlamentare del decreto Aiuti bis il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aveva annunciato una reintroduzione della misura, non rinnovata in estate per problemi di copertura. Per questa proroga le risorse arriveranno dal Fondo sociale per l’occupazione del ministero del Lavoro e il costo stimato è di circa 18,6 milioni di euro.

Si è trovata finalmente l’intesa sull’emendamento al superbonus, dopo lo stallo dei giorni scorsi. La modifica stabilisce che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus si configura solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”. Inoltre, per i crediti sorti prima degli obblighi (introdotti col decreto di novembre 2021) di acquisizione dei visti di conformità, delle asseverazioni e attestazioni, sui soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, la responsabilità solidale sarà circoscritta ai casi di dolo e colpa grave, ma sarà necessario acquisire comunque la documentazione di asseverazione “ora per allora”.

E poi c’è il capitolo dei fondi per affrontare l’emergenza energetica e sostenere le famiglie. Sono stati approvati: l’estensione agli ultimi mesi dell’anno del bonus sociale per luce e gas (con allargamento dell’Isee a 12mila euro), l’introduzione di tariffe agevolate per i clienti “vulnerabili”, il congelamento delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura fino al prossimo maggio, l’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e dell’Iva al 5% sul gas, una nuova tornata di crediti d’imposta per le imprese energivore e gasivore ma anche non, il bonus carburanti in agricoltura e pesca, per i servizi di trasporto e il prolungamento dello sconto sulle accise della benzina (poi ancora esteso per decreto interministeriale al 5 ottobre).

Tra le altre misure, si amplia per il 2022 l’esenzione dei fringe benefit assegnati ai dipendenti. Nel nuovo plafond complessivo di 600 euro escluso dall’imponibile, possono entrare anche le somme versate dai datori per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.

Ma gli interventi si estendono anche ad altre forme di supporto per famiglie e imprese. Viene infatti irrobustito, per il secondo semestre 2022, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore: la legge di Bilancio lo aveva introdotto allo 0,8%, il dl lo porta al 2%. Ci sono poi l’estensione della indennità una tantum di 200 euro e un doppio intervento straordinario per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione e sostenere il potere di acquisto delle pensioni: il conguaglio per il calcolo della perequazione è anticipato al 1° novembre 2022; per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022 (tredicesima inclusa), qualora il trattamento pensionistico mensile non superi complessivamente 2.692 euro, è riconosciuto in via transitoria un incremento di due punti percentuali della rivalutazione decorrente dal primo gennaio 2023.

Sale il limite di impignorabilità delle pensioni. Le commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato un emendamento al dl aiuti bis che porta quel limite al doppio dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro.

I precari assunti dalle amministrazioni per l’attuazione del Pnrr potranno essere stabilizzati. La modifica prevede che per il personale assunto a tempo determinato le amministrazioni possano procedere alla loro stabilizzazione, non prima del primo gennaio 2027 e “nei limiti dei posti disponibili della vigente dotazione organica”. La stabilizzazione verrà fatta “nella qualifica ricoperta alla scadenza del contratto a termine”, previo colloquio e all’esito della valutazione positiva del lavoro svolto. Le assunzioni sono a valere sule possibilità di assunzione di ciascuna amministrazione.

Arriva l’anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo, una sorta di piano regolatore anche per il sottosuolo. Un emendamento al dl aiuti bis approvato in commissione al Senato introduce l’Anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo: Comuni ed enti territoriali dovranno comunicare le informazioni relative al concessionario e alle opere già realizzate relative alle occupazioni permanenti del territorio di competenza degli enti territoriali, con cavi e condutture, da chiunque effettuata per la fornitura di servizi di pubblica utilità, come distribuzione ed erogazione dielettricità, gas, acqua, calore, servizi di telecomunicazione e radiotelevisivi.

Viene cancellata la qualifica di “docente esperto”, per il quale resta solo l’incentivo economico. Si prevede per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva la possibilità di “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva”.

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