Si muore per mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro

Estimated read time 3 min read

Cardinal Zuppi: “La sicurezza non è un costo, non è un lusso ma è un dovere”. Il sindaco Lepore chiama Enel, governo e ditte in appalto: “Collaborino con la giustizia”. Stefano Bonaccini. “Non si può parlare ogni volta di tragica fatalità”

C’è l’allusione del sindaco Matteo Lepore, che aveva chiesto una risposta corale alla città: “La storia di Bologna è piena di stragi, sul lavoro e di altro genere, dove prima lo Stato e poi anche alcune aziende partecipate non hanno aiutato la popolazione ad avere piena luce da subito”. C’è il monito dal palco dell’arcivescovo e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi: “La sicurezza non è un costo, non è un lusso ma è un dovere, un diritto inalienabile per ogni persona”. C’è l’accusa del segretario provinciale della Cgil, Michele Bulgarelli: “Questi sono morti di appalto”. 

In prima fila, con Bulgarelli e il segretario della Uil Emilia-Romagna Marcello Borghetti, anche le istituzioni a partire dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. “Non si può parlare ogni volta di tragica fatalità”, dstrage centrale bargi

ice il governatore.  ‘Adesso basta!’ è lo slogan della mobilitazione di Cgil e Uil a livello nazionale. 

E ci sono diverse migliaia di persone, in piazza per la manifestazione indetta da Cgil e Uil dopo la strage della centrale di Bargi, sul lago di Suviana. Il tutto nelle ore in cui si piangono altri due morti sul lavoro: una ancora in l’Emilia-Romagna, quella di un operaio di 58 anni in un cantiere edile di Piacenza, e l’altra nel Messinese dove un 72enne è precipitato da un’impalcatura. 

Forse non ci sono i 15mila rivendicati dai sindacati e da Lepore sul palco, ma il Crescentone di piazza Maggiore alla fine è pieno. Il corteo, partito poco prima delle 10 da piazza XX settembre, si è ingrossato lungo via Indipendenza. 

Ma a Bologna, dove lo stop del settore privato di 4 ore è diventato uno sciopero generale pubblico-privato di otto, quelle due parole sullo striscione in testa al corteo assumono un tono diverso. Il riferimento di Lepore alle “stragi sul lavoro e di altro genere” che coinvolgono Stato e partecipate rimanda alla mattina del 2 agosto 1980, ma anche al disastro ferroviario di Crevalcore del 7 gennaio 2005 che costò la vita a 17 persone. E ora Lepore chiama Enel, governo e ditte in appalto: “Collaborino con la giustizia”.

Il corteo arriva in piazza Maggiore, che si riempie mentre sul palco si alternano gli interventi. Sale Zuppi: un cardinale in una piazza sindacale non si vede spesso, ma qui il presidente della Cei si è molto interessato al mondo del lavoro e alla montagna. “Serve molta più attenzione alla sicurezza sul lavoro e dobbiamo farla più che dirla”, dice. 

Continua a leggere...

+ There are no comments

Add yours