Tante Chiese chiuse per il terremoto 2016 ,riapriranno al culto religioso

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IL Decreto emesso  il 5 maggio scorso , ha dato il via  libera al primo programma di interventi per garantire la continuità dell’esercizio del culto nei comuni colpiti dal sisma

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Oltre 14 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici di culto nei territori colpiti dal terremoto. E’ quanto destinato  dal primo programma di interventi approvato dal commissario straordinario per la ricostruzione in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria Vasco Errani con l’ordinanza del 5 maggio 2017 .

In base all’ordinanza, nel primo programma di interventi rientravano  gli edifici che risultavano aperti al culto alla data del 24 agosto 2016, che presentavano  livelli di danni modesti e risolvibili con interventi strutturali di carattere locale e che sono localizzati in Comuni che non dispongano di altri luoghi di culto nell’ambito territoriale di riferimento delle comunità.

Le risorse complessivamente disponibili  14 milioni e 358.500 euro, ripartiti tra le 14 diocesi interessate, come indicava  nell’allegato B all’ordinanza.

I soggetti attuatori degli interventi dovevano presentare i progetti di messa in sicurezza per la riapertura delle chiese e la documentazione richiesta presso i competenti uffici speciali per la ricostruzione entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza nella Gazzetta Ufficiale, quindi entro il 16 luglio 2017.

Entro i successivi trenta giorni gli uffici dovevano completare  l’istruttoria e determinare  l’importo massimo ammissibile a contributo, che non può in ogni caso superare la soglia di 300mila euro.

In caso di interventi di importo non superiore a 40mila euro, il contributo sarà  liquidato in un’unica soluzione a seguito del deposito dei documenti che attestano l’effettiva realizzazione dell’intervento presso l’ufficio speciale per la ricostruzione.

Per gli interventi di importo superiore a 40mila euro, invece, il soggetto attuatore poteva chiedere una prima anticipazione pari al 10% dell’importo del contributo, un’ulteriore anticipazione, fino ad un massimo del 50% dell’agevolazione, a seguito della consegna dei lavori e dell’attivazione del cantiere, ed ulteriori pagamenti a stati di avanzamento lavori fino al 90% del contributo, mentre il saldo finale piteva essere  erogato alla presentazione dei documenti che comprovano l’effettiva realizzazione dell’opera.

> Ordinanza del 5 maggio 2017 – Gazzetta ufficiale del 17 maggio 2017

 

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