Visibilia, la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio pr la Santanchè per truffa all’Inps

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La ministra del Turismo Daniela Santanchè la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per la gestione della cassa integrazione per due società tra cui Visibilia durante il periodo della pandemia.

La notizia era attesa dopo la chiusura delle indagini. La Procura contesta a Santanchè presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid per 13 dipendenti per un totale di 126mila euro.

I pm Laura Pedio, Luigi Luzi e Maria Gravina contestano alla ministra, il compagno Dimitri Kunz, l’ex collaboratore Paolo Concordia e le società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria “l’ingiusto profitto” e la “percezione indebita” della cig in deroga prevista dai decreti Cura Italia, Rilancio, Ristori e provvedimenti d’emergenza varati durante la pandemia.

Alla notifica di conclusione delle indagini, la ministra del Turismo si era detta “sorpresa” e aveva ribadita la sua “estraneità a ogni decisione societaria relativa alle modalità della messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti”. La ministra, che ha il sostegno dei suoi alleati di governo, confidava che la vicenda potesse concludersi già con l’archiviazione da parte del pm o “se ciò non si verificasse, con il giudizio del gup che, nell’udienza preliminare, decide sulle ragioni dell’accusa e della difesa. Per la nostra Costituzione fino all’esito definitivo dei tre gradi di giudizio nessuno può essere considerato colpevole. Sono peraltro convinta che anche questa volta il giudizio dei giudici andrà contro il desiderio dei miei avversari politici”.

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