Fa freddo per le tante e coraggiose persone che sono rimaste ad Amatrice e nelle zone colpite dal tremendo sisma del mese di Agosto. Le temperature polari colpiscono anche gli animali. A distanza di mesi , gli allevatori vivono questa drammaticità con le loro’patrimonio’ nel tentativo di salvare gli animali da morte certa.
Situazione drammatica per alcuni allevatori della zona di Amatrice (Rieti) e precisamente nella frazione di San Tommaso, 50 animali in questi giorni di grande freddo che muoiono per il per le bassissime temperature , acqua ghiacciata, fieno inmangiabile, coperture inesistenti.
Anche dalle pagine di AbruzzoWeb – di apprende di un atro agricoltore vive un momento di grade difficoltà:” con la produzione di salumi e formaggi ferma ad agosto, cioè al sisma. Siamo stati costretti a mettere gli animali in un capannone di fortuna ma che purtroppo non è idoneo, visto che non ripara dalla neve né dal freddo. Ieri notte la temperatura è stata di -16 gradi. Abbiamo mucche, cavalli, pecore, capre, maiali, ma davvero non sappiamo più come fare per andare avanti. Speriamo che qualcuno ascolti il nostro grido di disperazione, non solo nel Lazio ma anche nel vicino Abruzzo”.
Ad Amatrice, come a Norcia, Accumuli e negli altri centri si vive anche di allevamento e agricoltura, la storia , la Cultura delle nostre tradizioni , rischia di scomparire definitivamente.
Dal Monte Vettore, sopra Amatrice fino al Gran Sasso la neve ha coperto le cime , precarie le condizioni di tanti animali esposti al gelido freddo con temperature polari.
Come sempre le promese hanno sempre illuso coloro che hanno creduto ancora una volta nella solidarietà di uno Stato disattento’.
Rosario Murro
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