ISM (Ex Pozzi) , fuori dall’Area di Crisi Complessa. Cassaintegrati in attesa rateo febbraio

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Fiamma Nazionale Umbria : “Se non riparte l’economia locale , Spoleto rischia di diventare una città senza alcuna ìdentità’industriale”. Cardarelli :” stiamo lavorando con la Regione nel tentativo di chiudere la cessione”.

Gli argomenti ,  tanti , uno su tutti riguarda  la IMS (Industrie Metallurgiche Spoleto spa – ex  Pozzi ),  con le proprie maestranze,  220  operai   in cassa integrazione. Gli operai sono in attesa degli emolumenti da oltre due mesi. Secondo quanto riferito , gli operai devono ancora incassare la rata di febbraio 2017. Come spesso accade si fa a scarica barile, perchè  da Dongo  si dice  che il nulla osta delle somme da corrispondere agli operai sono state trasmesse  all’Inps.

La realtà  sulla vicenda IMS spa (ex Pozzi)   è un’altra: come Terni e Narni e tutta la vallata della Valnerina anche Spoleto  potrva rientrare nell’ambito dell’area di crisi complessa ,Aree che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale un’occasione per tutte le aziende  spoletine in crisi. E’ ovvio che gli obiettivi raggiunti sono stati differenti: rientrare nel “cratere” del terremoto , mentre le aziende locali  senza l’aria di crisi complessa  non hanno potuto beneficiare  delle notevoli agevolazioni concesse alla grande industria, quali ad esempio la durata di un anno degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2017.

Tanta roba se si pensa alla spinta  e le enormi agevolazioni,  una ventata d’ossigeno a tutti i lavoratori .

Intanto il sindaco Cardarelli all’interno del Consiglio comunale del 31 marzo u.s. :”Sulla ex Pozzi c’è un lavoro importante che sta portando avanti la Regione coi commissari nel tentativo di chiudere la cessione anche se attualmente non sappiamo con quali riverberi occupazionali, tuttavia rileviamo che ci sono le condizioni per mettersi intorno al tavolo e tentare l’operazione, anche se i tempi sono stretti perché il sostegno al reddito derivato dagli ammortizzatori sociali non durerà ancora a lungo (scadono tra ottobre e marzo 2018, ndr)».

 

Rosario Murro

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