Uova contaminate , secondo caso in Umbria

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ColdirettiIl sistema dei controlli in Italia funziona ma va sostenuto da un forte impegno sul piano della trasparenza dell’informazione

Un secondo allevamento avicolo, nelle cui uova sono state trovate tracce dell’insetticida Fipronil, è stato individuato oggi in Umbria, nella zona di Gualdo Tadino. Non si conosce ancora l’entità delle uova e il numero dei capi avicoli che i tecnici e i veterinari dell’Asl numero 1 stanno sottoponendo a sequestro, dopo che le analisi su alcune uova hanno dato esito positivo.
“Continua l’opera di verifica puntuale in tutti gli allevamenti avicoli umbri, attraverso un’azione concertata tra Regione Umbria, Usl e Istituto zooprofilattico Umbria-Marche, a tutela della salute pubblica”, dice l’assessore umbro alla Sanità, Luca Barberini, spiegando che “i valori sinora riscontrati sono al di sotto della soglia di pericolosità per l’uomo, ma tutte le uova che presentano eventuali concentrazioni pericolose di Fipronil vengono comunque distrutte”.

Intanto la Coldiretti fa sapere: “Il sistema dei controlli in Italia funziona ma va sostenuto da un forte impegno sul piano della trasparenza dell’informazione estendendo l’obbligo di indicare l’origine a tutti i prodotti alimentari a partire dagli ovoprodotti ed i derivati e togliendo il segreto sulla destinazione finale dell’import”: è quanto afferma Albano Agabiti, presidente regionale Coldiretti, in una nota sulla questione delle uova contaminate, che nelle ultime ore ha interessato anche l’Umbria. In attesa che si faccia chiarezza sulle reali fonti di contaminazione, l’attività di autocontrollo a tappeto su tutti i singoli capannoni di galline è tra l’altro – precisa Coldiretti in una nota – un’azione di grande responsabilità dei produttori nazionali che rafforza le importanti rassicurazioni delle autorità sanitarie contro il rischio di allarmismi.

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