Probabile una petizione accompagnata da una raccolta firme dei non favorevoli
Il Comune di Spoleto intende ricollocare la pensilina Umbria Mobilità , all’interno dei giardini ex Scuole Elementari a Strettura , davanti alla Lapide a perenne ricordo dedicata ai Caduti di Tutte le Guerre.
Nella riunione cittadina di oggi , presente anche il Sindaco Daniele Benedetti , e dalle affermazioni del Consigliere e referente del Comune di Spoleto per la zona di Strettura Enzo Alleori ,sembrerebbe che le autorizzazioni oggi ci siano.
Ma quali sono le autorizzazioni che prima non c’erano , mentre oggi sbucano fuori?
Possiamo solo intuire :
A. dopo la rimozione forzata del manufatto a seguito segnalazioni e lamentele raccolte ed inviate all’Ufficio Beni Architettonici di Perugia , ad oggi il Comune di Spoleto abbia richiesto all’Ufficio Bene Architettonici del capoluogo il Cambio e Destinazione d’Uso dell’edificio in questione.
B. E’ stata richiesta un’autorizzazione speciale all’Ufficio Beni Architettonici di Perugia, considerato che alcuni giovani studenti usufruiscono del servizio Umbria Mobilità per raggiungere i plessi scolastici a Spoleto e, che gli stessi non hanno un riparo in caso di pioggia battente.
A questo punto la declassazione e l’offesa morale è in atto . La cabina certamente ritornerà a splendere lì proprio davanti alla Lapide dei Caduti di Tutte le Guerre. Qualcuno dei sostenitori pro-cabina cittadini residenti a Strettura hanno anche sentenziato:” spostiamola e mettiamola sulla parte del lavatoio pubblico” un altro ” Ormai è passato tanto tempo cosa dobbiamo ricordare più , dobbiamo pensare ai nostri figli”.
“Non ci resta che piangere”disse “Massimo Troisi” in una sua famosa pellicola ed affidarci al buon senso del Sindaco Daniele Benedetti.
Secondo quanto si è potuto appurare , sarà organizzata una Petizione Pubblica con raccolta firme da parte di chi non è favorevole alla ricollocazione della Cabina Umbria Mobilità a Strettura .
In moltii sperano nel buon senso del Sindaco Daniele Benedetti, che possa risolvere il problema.
La storia è breve ma di semplice lettura.
Rosario Murro