‘Terremoto’ a Terni: appalti e monopolio cooperative. Sindaco e Assessore agli arresti domiciliari

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Appalti irregolari, arrestati il sindaco Di Girolamo e un assessore di Terni: “Monopolio perfetto con cooperative”

Se lo Stato gestisce il monopolio del gratta e vinci’ , il Comune e le cooperative, secondo la Procura ,   gestivano  nel territorio ternano il settore degli appalti di servizi e stando ai fatti emersi il  Comune avrebbe   favorito  sempre e comunque un raggruppamento di imprese  cooperative.

Le accuse: Secondo la Procura gli appalti – dal verde pubblico ai servizi turistici per le Cascate delle Marmore – venivano riaffidati senza nuove gare. Ed è così che è stato possibile per il raggruppamento di cooperative ottenere proroghe fino a 63 proroghe consecutive. “Così continuando a garantire, a volte, anche per oltre 5 anni consecutivi la gestione del contratto al medesimo raggruppamento di cooperative sociali”. I bandi “cuciti addosso” alle società

Colpo di grazie? Terni K.O.,  la Città al tappeto,  come un pugile suonato non per colpa dei cittadini ,  ma di  un’amministrazione comunale che da ieri vede il suo  primo cittadino  e un assessore agli arresti domiciliari .

Le motivazioni e le indagini: Secondo la Procura di Terni, il sistema  indirizzato   da politici  di Terni  che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco del Comune di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Bucari, entrambi del Pd.

Nel mirino gli appalti del verde pubblico, i servizi turistici per le Cascate delle Marmore – in questi due casi , secondo la Procura  venivano riaffidati senza nuove gare.

Si parla di cooperative che avrebbero ottenuto fino a 63 proroghe consecutive. Il sistema ha permesso ad ottenere per oltre 5 anni consecutivi la gestione del contratto a medesimi nuclei sociali , vale a dire , un cappotto adatto a tutte le stagioni.

Le indagini condotte dalla Polizia e Guardia di Finanza si sono concentrare su una lunga serie si appalti di servizi pubblici e cooperative locali. Gli appalti nel mirino: dal verde ai servizi turistici

L’indagine, in corso da tempo, ha riguardato una serie di appalti di servizi pubblici che hanno interessato al momento la manutenzione del verde pubblico in città e nei cimiteri, la gestione dei servizi cimiteriali e quella dei servizi turistici presso l’area della cascata delle Marmore.

Secondo la Procura di Terni il quadro emerso ha consentito di fare luce su quella che viene ritenuta la “illecita gestione della cosa pubblica” negli anni a cavallo tra il 2011 e il 2016  non mettendo in atto  quelle logiche di operare nel rispetto delle regole comunitarie e nazionali della libera concorrenza  diretta ad individuare  il  miglior  contraente, al contrario è stata improntata all’alterazione delle regole di mercato secondo un sistema illegale finalizzato a favorire le stesse cooperative sociali di tipo B, operanti nel territorio di Terni e con affluenza extraprovinciali ed extraregionali. Attraverso – secondo l’accusa – l’individuazione e il successivo inserimento nei bandi di gara di requisiti “spaziali” e “strutturali” quali il possesso di un’unità operativa sul territorio e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Secondo gli inquirenti l’amministrazione comunale  avrebbe pilotato  gli appalti sempre nella direzione delle stesse cooperative e senza mai bandire nuove gare d’appalto , prorogando gli stessi servizi scaduti indirizzandone le scelte su affidamenti diretti. Questo metodo ha  garantito alle stesse cooperative coinvolte la gestione del contratto per oltre 5 anni consecutivi

Dai dati emersi:  l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale il contratto ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per oltre 286mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno dei 16 centri le proroghe sono durate dal 2014 al 2016 e il costo è stato fissato in oltre 687mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno delle Cascate delle Marmore il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 201o al 31 dicembre 2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati per oltre un milione e 700mila euro.

 Gli ‘Attori’ della vicenda:  secondo  la Procura di Terni,  politici e tecnici , i primi ideatori , i secondi esecutori . Un meccanismo perfetto con bandi ‘cuciti’ addosso alle cooperative

Con loro gli inquirenti hanno individuato altri “personaggi inseriti” all’interno del Dipartimento Lavori Pubblici con il compito “di contribuire alla realizzazione del programma di alterazione della concorrenza”.

Le conclusioni: La Procura non si ferma , le novità riguardano ‘il disegno illecito’ secondo il quale all’interno figurerebbero i legali rappresentati delle cooperative B, loro compito turbare gli incanti, suggeritori e fruitori finali degli esiti delle procedure amministrative che, nonostante la diversa denominazione formalmente attivata, alla fine hanno garantito un monopolio perfetto nel territorio ternano nel settore degli appalti di servizi al medesimo raggruppamento di imprese cooperative”.

 

RM

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