Lavoro, Mancini (Lega Nord): ‘Quando arriveranno i soldi per la comunità spoletina, inserita nelle aree di crisi industriale?’

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Il consigliere regionale ha incontrato oggi i lavoratori della ex Pozzi presentando un’apposita mozione

“Finora i lavoratori spoletini e gli umbri in generale hanno visto troppe passerelle in pompa magna e striminzite buste paga che arrivano con mesi di ritardo, ennesima beffa alla dignità delle persone”. Lo dichiara il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega nord) annunciando la presentazione di una mozione, condivisa dal capogruppo Emanuele Fiorini, con cui chiede conto all’Esecutivo di Palazzo Donini dei fondi stanziati per le aree di crisi industriale, di cui fa parte anche Spoleto.

Dopo aver incontrato una delegazione dei lavoratori della ex Pozzi (oggi Isotta Fraschini), Mancini rimarca che “la ricchezza prodotta in Umbria oggi vale 3,4miliardi di euro in meno rispetto all’inizio della crisi, nel 2008. In 9 anni abbiamo perso 16,5 punti di Pil e se nel 2015 si è registrato qualche debole segnale di inversione di tendenza, i dati del 2016 parlano di 15mila occupati in meno in un anno. E l’area spolentina, così come quella ternana, non è esente da questo drammatico fenomeno, per cui nella città del Festival dei Due Mondi,oltre all’ex Pozzi ci sono anche altre rinomate aziende in seria difficoltà, parlo della Cementir e della Novelli, tutte imprese con alto tasso occupazionale, con un passato di tutto rispetto e un futuro che la città deve garantire con tutte le sue forze, politiche, sociali e sindacali”.

“Al di là delle vicissitudini manageriali delle singole aziende ritengo – spiega Mancini – che le responsabilità di questo triste quadro siano da imputare proprio alle forze politiche e sindacali che hanno perso di vista la loro missione di tutela del diritto al lavoro e troppo referenziali alla politica del Pd. La Lega Nord, a differenza di altri partiti, si schiera dalla parte dei lavoratori e annuncio una mozione, insieme al capogruppo Fiorini lanciando, di fatto, la sfida al ministro delle attività produttive, Calenda, alla Giunta Marini e agli stessi sindacati affinché mettano in capo tutti gli strumenti necessari per far finanziare quanto previsto anche dal decreto legge n. 189/2016. È fondamentale ricordare che per le aree di crisi non complesse, il Governo aveva stanziato 124milioni di euro e che, ad oggi, non includono il Comune di Spoleto. Il terremoto ha colpito violentemente la nostra Regione ma c’è la possibilità di accedere a cospicui fondi per la ricostruzione e il rilancio delle attività industriali, quindi – conclude Mancini – che il Governo Centrale, la Giunta Marini e il sindaco Cardarelli si rimbocchino le maniche e chiedano quanto spetta a Spoleto”.

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