Meloni: gran parte della Legge di biancio destinate ad imprese produttive

(rainews24.it) Quella per presentare il disegno di legge di bilancio è stata “una corsa contro il tempo, fatta in tempi molto molto ristretti, abbiamo voluto scrivere questa manovra senza rinunciare a delineare una traiettoria nitida” e “tra le priorità certamente c’è quello della crescita economica“. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in collegamento con l’assemblea generale 2022 di Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia Rovigo.

Solo un mese dopo essersi insediato, “il governo ha già aperto un tavolo con le categorie produttive”, ha rivendicato Meloni: “Avremmo voluto più tempo per confrontarci prima della legge di bilancio”, ma quelli decisi “sono interventi che incarnano una visione sociale“, una visione che questo governo “condivide con la Confindustria” e per questo nel disegno di legge di bilancio “la gran parte delle risorse sono destinate alle realtà produttive, per ribadire un principio troppo spesso messo in discussione: non può esistere welfare se a monte non c’è chi genera ricchezza“.

“Questa nazione non ha una strategia industriale da troppo tempo”, ha sottolineato la premier, “le misure perderanno di qualsiasi efficacia se non riusciremo a garantire alle imprese un contesto differente da quello fin qui trovato nel rapporto con lo Stato e il governo. Sin dal mio insediamento ho sottolineato due principi fondamentali: non disturbare chi produce, e rimettere al centro il confronto con i corpi intermedi”. 

Se l’industria va bene, allora va bene anche la nazione – ha inoltre affermato –  poi spetta alla politica fare sintesi e assumersi la responsabilità delle scelte. Io intendo assumermele anche se dovesse costare in termini elettorali. Siamo pronti a fare quello che è giusto per la nazione e non per noi. Lo dimostra anche la scelta operata sul Reddito di cittadinanza“, grazie alla quale “il governo intende ricostruire una cultura e un’etica del lavoro, e farlo insieme a chi fa impresa e chi produce”. Analogamente, l’Italia “deve tornare a produrre energia, quello che serve deve banalmente essere fatto”, e in generale, “scegliere dove vuol stare nel contesto geostrategico, dove vuole investire e concentrare le risorse su quegli obiettivi. Partendo dalla difesa dell’interesse nazionale, anche in Europa. Penso al gas, al price cap, al settore del packaging, oggetto anche delle mie interlocuzioni con la Commissione Ue, ed è esposto a rischi in questi giorni. Un piccolo segnale è arrivato, credo anche grazie al lavoro del governo”. Il riferimento è a una bozza di regolamento comunitario sui rifiuti da imballaggi in cui Bruxelles rivede al ribasso i target di riciclo.

Rispetto invece al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr),  “stiamo facendo una ricognizione opera per opera, gara per gara” delle opere previste, “le imprese devono sapere cosa verrà fatto per farsi trovare pronte, farsi trovare competitive. Fermo restando tutta la materia del caro materiali che stiamo affrontando perché in assenza di una capacità di saper affrontare a fondo questo tema purtroppo i soldi del Pnrr rischiano di non arrivare a terra”.

Ha detto in conclusione la presidente del Consiglio dei ministri: “C’è tanto da fare, abbiamo bisogno delle energie migliori di questa nazione. Quindi le porte di questo governo saranno sempre aperte a chi vuole offrire proposte, a chi ha soluzioni efficaci e sono certa che Confindustria, che voi, sarete sempre protagonisti di questo percorso. Questa strada noi vogliamo percorrerla camminando a fianco del nostro sistema produttivo e industriale“, sia perché “nessuno meglio di chi fa impresa sa cosa sia la cultura del lavoro” sia perché “noi vogliamo rispettare gli impegni assunti con i cittadini italiani e possiamo trarre buon esempio su questo dal vostro mondo”.