L’esito dei ballottaggi: sette sindaci al centrosinistra, 4 al centrodestra, 2 alle liste civiche

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Cinque comuni che cambiano amministrazione da centrodestra a centrosinistra (Verona, Monza, Alessandria, Piacenza e Catanzaro) e uno da centrosinistra a centrodestra (Lucca)

Sette sindaci al centrosinistra, 4 al centrodestra, 2 alle liste civiche, di vario orientamento. E’ questo il risultato del ballottaggio delle elezioni amministrative. Con cinque comuni che cambiano amministrazione da centrodestra a centrosinistra (Verona, Monza, Alessandria, Piacenza e Catanzaro) e uno da centrosinistra a centrodestra (Lucca). 

Grandi attese, qualche sorpresa ed alcune conferme.

Centrosinistra

Spicca il risultato di Verona, dove il centrodestra non è riuscito a ricomporre le proprie differenze. Vince il centrosinistra – che non conquistava la maggioranza e la poltrona di sindaco da 15 anni – con Damiano Tommasi  che ha dichiarato: “Abbiamo scritto una pagina della storia di Verona, è un progetto affascinante, un modo nuovo di affrontare la politica”. Tommasi ha fatto sapere di avere sentito l’avversario del centrodestra Sboarina: “L’ho sentito, mi ha fatto gli auguri, mi ha detto in bocca al lupo” – ha aggiunto – in questa campagna elettorale abbiamo vinto anche nei modi”.

Altra vittoria storica per il centrosinistra è quella di Parma dove è stato eletto Michele Guerra con il 66,19% su Pietro Vignali già sindaco della città e anche qui la sinistra ritorna a guidare il Municipio dopo anni. Guerra, appena si è delineata la vittoria, ha detto: “Questo successo non è tanto mio, ma di un progetto fortissimo, di un gruppo coeso e questa è la cosa che mi rassicura di più e che stasera mi dà più soddisfazione. La giunta? Ci lavoreremo da domani”.

In Piemonte due i comuni dove vince il centrosinistra: Alessandria e Cuneo.

Per Alessandria si tratta di una riconquista dopo i 5 anni del mandato di Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di centrodestra. Al ballottaggio ha prevalso Giorgio Abonante, esponente del Pd che al primo turno si è presentato con il sostegno anche del Movimento 5 stelle, raccogliendo il 42,04% delle preferenze. Nel voto decisivo ha allungato il suo vantaggio, andando oltre il 54%, conquistando probabilmente anche i consensi di una parte dell’elettorato del terzo incomodo, Giovani Barosini (Azione con Calenda), 14,6% di preferenze il 12 giugno, che, pur non facendo un apparentamento, ha stretto un accordo con Abonante.

A Cuneo una riconferma per il centrosinistra: Patrizia Manassero con il 63,31% dei voti ha scavato un solco incolmabile dal suo sfidante, Franco Civallero (centrodestra) fermo al 36,69% e che era già stato staccato di 28 punti percentuali al primo turno. Cuneo, che negli ultimi 10 anni è stata guidata da Federico Borgna, sempre del centrosinistra.

E a Catanzaro è stato eletto Nicola Fiorita, sostenuto dal centrosinistra e M5s. L’esito del voto del turno di ballottaggio lo ha premiato con il 58,24% dei consensi, rispetto al candidato della coalizione civica di centrodestra Valerio Donato che si è fermato al 41,76%. Ribaltato il risultato del primo turno delle comunali che aveva assegnato a Donato il 41,25% dei voti rispetto al 31,71% di Fiorita. La bassa affluenza al voto (42,22%) ha penalizzato il candidato di centrodestra che ha addirittura quasi dimezzato i voti ottenuti al primo turno (12.778 rispetto ai 20.768). 

A Monza Dario Allevi, sindaco uscente del centrodestra che aveva chiuso il primo turno con un vantaggio di 7 punti percentuali, non è riuscito nell’impresa. Al ballottaggio ha vinto il candidato del centrosinistra Paolo Pilotto, già consigliere comunale, appoggiato da una coalizione che comprende tutte le forze di sinistra dal Pd ad Articolo 1 e SI, oltre ad Azione, Italia Viva, Psi, Europa Verde e alcune liste civiche.

Il centrosinistra riconquista Piacenza con Katia Tarasconi, consigliera regionale del Pd. Al ballottaggio ha sconfitto con il 53% la uscente Patrizia Barbieri che ha governato la città negli ultimi cinque anni, con una coalizione della quale hanno fatto parte tutti i partiti di centrodestra. Una delle poche sfide tutte al femminile di questa tornata elettorale amministrativa. Già al primo turno la Katia Tarasconi e la sua coalizione avevano fatto segnare un inatteso vantaggio (40% a 38%) nei confronti della sfidante. 

Rainews.it

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Centrodestra

Per il centrodestra a Barletta è stato rieletto, con il 65%,  Cosimo Damiano “Mino” Cannito che nel 2018 aveva vinto al primo turno e questa volta, invece, è arrivato al ballottaggio con Santa Scommegna che si è fermata al 35%.

A Gorizia è stato confermato sindaco Rodolfo Ziberna, appoggiato dalle liste Lega Fvg per Salvini Premier, Noi con l’Italia Ziberna Sindaco, Fratelli d’Italia per Ziberna sindaco e Forza Italia Berlusconi per Ziberna, con il 52,23% dei voti (6.372 preferenze). Al ballottaggio ha superato Laura Fasiolo, sostenuta da Laura Fasiolo per Gorizia, Slovenska Skupnost, Gorizia è tua, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico/Demokratska stranka e Noi mi noaltris Go! che si è fermata al 47,77 per cento.

A Lucca vince Mario Pardini, candidato unitario del centrodestra dopo un lungo testa a testa contro il candidato del centrosinistra Francesco Raspini. Pardini, imprenditore, ex presidente di Lucca Crea (la società partecipata che organizza il Lucca Comics and Games), si è imposto con il 50 % davanti al suo avversario, assessore comunale uscente che aveva chiuso in testa il primo turno con il 42,65%. Inizialmente Pardini era avanti anche al ballottaggio per poi subire il ‘sorpasso’ di Pardini. A far discutere nelle ultime settimane era stato l’apparentamento tra Pardini e Fabio Barsanti, già eletto consigliere comunale nel 2017 con CasaPound e ora sostenuto dalle liste Difendere Lucca, Centrodestra per Barsanti e Prima Lucca-Italexit con Paragone.

A Frosinone dopo aver sfiorato la vittoria già al primo turno, Riccardo Mastrangeli vince la sfida al ballottaggio. L’assessore uscente ha vinto con oltre il 55% sul candidato di centrosinistra, già sindaco dem del capoluogo, Domenico Marzi. Mastrangeli, appoggiato da 7 liste, aveva raggiunto al primo turno il 49,2 % dei consensi e ha alle spalle una coalizione più che unita. A sostenere l’assessore, infatti, i tre partiti principali del centrodestra: Fratelli d’Italia, Forza Italia, e Lega. A perdere la sfida è Domenico Marzi, candidato del Pd, anche lui sostenuto da 7 liste, tra cui il Movimento 5 stelle che, con il proprio simbolo, aveva raggiunto al primo turno solol’1,32%.

Liste civiche

A Viterbo e Como vincono due liste civiche.

Chiara Frontini è la nuova sindaca di Viterbo. La candidata della lista civica espugna il capoluogo laziale in una sfida tutta al femminile il cui risultato era tutt’altro che scontato. Frontini, con circa il 64,92 %, ha battuto la candidata dem Alessandra Troncarelli. Al terzo tentativo nella sua corsa a prima cittadina, la consigliera uscente ex di Alleanza Nazionale – sostenuta da sei liste tra cui Io Apro assieme a ‘Rinascimento’ di Vittorio Sgarbi – ha raggiunto il suo obiettivo. “Ci meritiamo che i viterbesi ci mettano alla prova”, aveva detto Chiara Frontini prima della chiusura della campagna elettorale lanciando il suo ultimo appello ai viterbesi.

A Como è Alessandro Rapinese il nuovo sindaco. Il candidato civico, al terzo tentativo in 15 anni e per la prima volta al ballottaggio, ha sconfitto in rimonta la candidata del centrosinistra Barbara Minghetti, che non ha atteso la conclusione dello scrutinio per ammettere la sconfitta. “Continuerò a impegnarmi per la città. In bocca al lupo ad Alessandro”, afferma mentre al comitato elettorale dello sfidante inizia la festa. Rapinese, agente immobiliare 46enne, è consigliere comunale dal 2008, prima con il centrodestra poi con la lista civica personale.

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