Imprese, aiuti economici post pandemia. Cresce rischio usura

Estimated read time 2 min read

Se un’impresa richiede un prestito e poi non lo ottinene , si rischia di cadere nel limbo organizzato dell’Usura.Queste  le preoccupazioni evidenziate post pandemia d Covid.

Sono più di 176.000 le imprese italiane che si trovano in sofferenza , sul territorio nazionale.

La pandemia ha dato la spallata finale all’interno di settori già in forte sofferenza , questo per la preoccupante sofferenza  del credito previsto dalle misure prese dal Governo Conte bis nel marzo-aprile del 2020 (Decreto Cura Italia, Decreto Liquidità), ma la situazione del credito disponibile sta tornando a farsi preoccupante nella seconda parte del 2021.

Le attività sono ripartite ma convive una grande incertezza, in mezzo al pandemia con dubbi sanità e quello economico.

Usura e piccole e medie imprese: i dati

Le denunce per usura, che erano calate fino a 189 nel 2018 secondo i dati del Ministero dell’Interno ripresi dalla Cgia, sono cresciute a 222 nel 2020.

L’analisi di Confcommercio prosegue evidenziando come nel 2020 ci siano state oltre 1,3 milioni di richieste di prestiti (record del decennio) e ben 295.366 prestiti non accordati. Queste 295 mila imprese che pur avendo chiesto un prestito non l’hanno ottenuto sono considerate a rischio usura.

Gli imprenditori e le imprenditrici che riportano un’esperienza diretta con l’usura sono invece il 12% degli intervistati ad aprile 2021, erano il 10% nel 2020. Si tratta di circa 36 mila imprese, da considerarsi ad elevato rischio usura.

Continua a leggere...