Piscina comunale, presentato esposto contro il bando

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Bocciato il suo progetto, la società Aqua srl fa ricorso per vederci chiaro

 

Bando gestione della piscina comunale, scatta l’esposto alla procura e alla Corte dei conti. Ieri scadevano i termini per presentare l’offerta, ma intanto una società sportiva, Aqua srl, che aveva presentato un project financing, bocciato dall’amministrazione, solleva dubbi sulla regolarità del bando e sulla conformità dell’impianto natatorio.

L’11 giugno scorso, la società presenta al Comune, il progetto di finanza per l’affidamento, la ristrutturazione e la gestione della piscina. “Lo stesso giorno, probabilmente per pura coincidenza – è scritto nell’esposto – la giunta dà mandato agli uffici competenti, di dare avvio alle procedure di gara aperta, mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dell’impianto”.

Il 10 luglio, alla società viene comunicato, che la sua proposta non è di pubblico interesse e quindi è rigettata. “La proposta, non palesa interventi di riqualificazione migliorativi rispetto alle condizioni contemplate nella gara di pubblicazione – scrive l’ufficio preposto nella lettera – il termine di concessione, essendo proposto di 8 anni superiori, non risulta maggiormente conveniente per l’Ente, allunga i tempi di individuazione definitiva del futuro concessionario. Comporta un aumento dei costi a carico del Comune”.

La società sportiva però non ci vede chiaro e così ha deciso di presentare l’esposto. Sottolineando tra l’altro che la piscina comunale non sarebbe a norma per i seguenti motivi.

“Ha un’unica vasca di compenso nella quale confluiscono tutte le acque provenienti dalla vasca interna di ambientamento dedicata all’attività ludica dei bambini, dalla vasca semiolimpica interna dedicata all’attività didattica e agonistica del nuoto e all’attività del fitness in acqua e dalla vasca olimpionica esterna.

Il volume della vasca di compenso – si legge nell’esposto – risulterebbe essere sottodimensionato rispetto a quanto previsto dalla normativa.

Le pompe associate ai filtri per il trattamento delle acque delle vasche natatorie, risulterebbero non adeguate e insufficienti a garantire la filtrazione delle rispettive masse d’acqua presenti all’interno di ciascuna vasca, nel tempo e alla velocità previste”. Nel bando non si parlerebbe di interventi che vadano a sopperire queste criticità.

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Pamela Bevilacqua

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