Covid e varianti: in arrivo il test rapido per riconoscerle

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I casi di covid in Italia stanno aumentando esponenzialmente soprattutto a causa della varianti ancora poco conosciute. Per individuare i casi di varianti covid è stato ideato un test rapido con cui sarà possibile individuare in 2 ore se una persona è colpita da una variante covid.

Varianti Covid e test rapido: parlano gli esperti

Cresce in maniera esponenziale la stima dell’incidenza delle varianti sulle infezioni nazionali di Covid-19. A proposito della variante covid inglese, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ha dichiarato che questa potrebbe essere destinata a diventare dominante. Nel frattempo nei laboratori nelle prossime settimane arriverà un test veloce che aiuterà a scoprire se un caso positivo al coronavirus è stato infettato da una delle tre principali in circolazione.

“Da metà marzo un test veloce potrà essere utilizzato nei laboratori per verificare, sulle persone già individuate come positive al Covid, se sono state contagiate da una delle tre variante più in circolazione: quella inglese, la brasiliana e la sudafricana”, ha spiegato Massimo Ciccozzi, l’epidemiologo molecolare dell’Università Campus Biomedico di Roma, uno degli istituti che lo riceverà.

“Si tratta – ha aggiunto l’epidemiologo– di un test molecolare sul genoma cui cui sarà possibile individuare in 2 ore circa se una persona è colpita da una variante. Sulla base del risultato ottenuto poi il campione deve essere sequenziato per capire quale variante sia. In questo modo si potrà avere la prevalenza delle varianti che circolano”.

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, sulla situazione varianti covid in Italia  ha sottolineato che tutte sono riferibili a casi di persone che avevano viaggiato. Al momento comunque manca in Italia un sistema strutturato per andare a vedere come il virus cambia.

“Nel Regno Unito – ha riferito il virologo Carlo Perno, direttore dell’Unità di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma –  sono state investiti 30 milioni di sterline in un consorzio finanziato dal governo che raggruppa istituti di ricerca e università con l’incarico di mappare tutto quello che sta nascendo, ma si sta lavorando per creare un centro anche in Italia”

Varianti Covid: la situazione nelle varie regioni italiane

Nelle Regioni dove si è registrato un rapido aumento dei casi come Abruzzo, Marche, Toscana e Umbria, oltre che nelle Province autonome di Trento e Bolzano, le varianti di Sars-Cov-2 sarebbero, secondo le simulazioni sull’andamento dei ricoverati, già tra il 40 e il 50% del totale dei positivi.

 Spinella ha spiegato:  “in Abruzzo, nell’arco di un mese da oggi, se non dovessero esserci misure contenitive, i casi della variante potrebbero raggiungere la quota del 90%  e senza altre misure di contenimento dei contagi di Sars-Cov-2, nelle Regioni che si trovano già ad avere il virus variato almeno al 50%, la variante a maggiore contagiosità sostituirà pressoché totalmente la versione ‘standard’ nell’arco di un mese e mezzo a partire da oggi. Dunque, a fine marzo”.

Luana Geria

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