Violenza di genere , le parole del Papa: “formare uomini capaci di relazioni sane”

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(www.rainews24.it) – Vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane”. Lo ha detto il Papa nell’udienza ai giornalisti cattolici, di Fisc, Uspi, Corallo e Aiart.

“Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano. Voi avete la vocazione di ricordare, con uno stile semplice e comprensibile, che, al di là delle notizie e degli scoop, ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti“.

Il Papa, ha fatto poi rifermento al ruolo della comunicazione che è “mettere in comune, tessere trame di comunione, creare ponti senza alzare muri”. Ha poi sottolineato come sia “necessario rinnovare sempre l’impegno per la promozione della dignità delle persone, per la giustizia e la verità, per la legalità e la corresponsabilità educativa“. Tra le priorità c’è la formazione che “è la strada per connettere le generazioni, per favorire il dialogo tra giovani e anziani, quell’alleanza intergenerazionale che, oggi più che mai, è fondamentale. Ma come educare, in particolare le giovani generazioni immerse in un contesto sempre più digitale? C’è un passo del Vangelo che può ispirare un buon approccio, quando Gesù ci dice di essere ‘prudenti come i serpenti e semplici come le colombe’. La prudenza e la semplicità sono due ingredienti educativi basilari – ha sottolineato il Papa – per orientarsi nella complessità di oggi, specialmente del web, dov’è necessario non essere ingenui” e “allo stesso tempo, non cedere alla tentazione di seminare rabbia e odio”.

Ai giornalisti cattolici ha indicato una missione: “I settimanali cattolici portano questo sguardo sapiente nelle case della gente: non danno solo la notizia del momento, che si brucia facilmente, ma veicolano una visione umana e, una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori, perché non si lascino deformare dalle parole urlate o da cronache che, passando con curiosità morbosa dal nero al rosa, trascurano la limpidità del bianco. Pertanto, vi incoraggio a promuovere una ‘ecologia della comunicazione’ nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi”.

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