“Il conflitto di interessi del sindaco (pro tempore) di Terni, Stefano Bandecchi, è davvero risolto?
Lui dice di sì. Nel solito video pieno di insulti e confusione, nel quale attacca la Regione per aver ripristinato la legalità, impugnando un atto palesemente illegittimo del Comune di Terni, afferma di aver “regalato” il progetto stadio-clinica e quindi di non avere più interessi personali. Ma la domanda che ci viene naturale è: ha regalato anche il terreno su cui dovrebbe sorgere la clinica, “Ternanello”? A noi non risulta. Una semplice visura consente di verificare che il terreno appartiene ancora a Ternana Women, il cui presidente è Stefano Bandecchi. Peraltro, a maggio la società ha modificato la sua denominazione, passando da “Ternana Women società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata” e “Ternana Women S.R.L.”, ha modificato il suo oggetto sociale, cancellando la dicitura “la società non ha scopo di lucro” e ha introdotto la possibilità di “gestire servizi di riabilitazione fisica e motoria”, una delle attività previste come prevalenti nel progetto di clinica (22 posti letto).”
Spiegano in una nota i responsabili di AVS Terni
“Attendiamo di essere smentiti, in caso contrario il sindaco spieghi e chieda scusa per aver (ancora una volta) detto una bugia alla città.
Nel frattempo, va fatta chiarezza su un fatto molto importante che non sembra essere chiaro nel dibattito pubblico: chiunque oggi può aprire una clinica privata a Terni. Non esistono divieti, non esistono preclusioni. Esistono solo delle leggi e delle regole che devono essere rispettate. Quello che non si può fare, è pretendere di avere, ancor prima dell’apertura, un convenzionamento con il servizio sanitario pubblico. Non si può, in altre parole, aprire un’attività di impresa senza assumersene il rischio, chiedendo che a pagare in anticipo sia lo Stato. Sarebbe come voler aprire un ristorante avendo però la garanzia che l’80% dei tavoli siano sempre prenotati e pagati. Sicuramente molto comodo, ma non funziona così.”
“Bene ha fatto dunque la Regione Umbria ad impugnare davanti al Tar un atto che l’avvocatura regionale ha definito “palesemente contrario alle norme di legge”. E non saranno certo gli insulti e le diffamazioni, alle quali il sindaco (pro tempore) di Terni ci ha abituati da tempo, a cambiare le cose.
In conclusione, come Alleanza Verdi e Sinistra, vogliamo ribadire la nostra ferma convinzione: nessuna clinica privata risolverà i problemi della sanità ternana. Solo una sanità pubblica e universale, realmente efficiente, potenziata negli organici con medici, infermieri e operatori, dotata di strutture e tecnologie adeguate, può garantire pienamente il diritto alla salute di tutte le cittadine e i cittadini. Questo è il nostro orizzonte di impegno politico.” Concludono










