Rigopiano: il comitato vittime , chiede Giustizia

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Sono trascordi cinque anni dalla tragedia di Rigopiano. Emergono   le lungaggini della Giustizia tra rinvii  e perdite di tempo del processo.

La verità è che la pazienza inizia a finire in noi, che dopo il ‘danno estremo’ da te subito non vorremmo subire anche la beffa.

Questo sarebbe insopportabile. Questo sarebbe l’ennesimo pugno in pieno volto dal quale sarebbe impossibile rialzarsi”. A scriverlo, in un post su Facebook dedicato ad Alessandro Riccetti, è l’Associazione creata dai familiari in nome del receptionist di Terni di 33 anni, tra le vittime della valanga di Rigopiano. “È con rinnovata forza che oggi, insieme al Comitato Vittime di Rigopiano – continua l’associazione nel suo messaggio -, diciamo mai più a una tragedia simile. Affinché questo accada, sebbene non sia sufficiente a riportare indietro chi è stato strappato all’affetto dei propri cari, c’è bisogno di andare avanti con il processo fino ad arrivare a sentenze definitive e alla certezza delle pene”.

“La verità è che non passa giorno, da 60 mesi a questa parte – continua il post – che il pensiero non sia rivolto a te e a quel maledetto giorno. La verità è che c’è chi si è abituato a convivere con il dolore e chi non ci riuscirà mai. La verità è che ci manchi terribilmente perché non è umanamente né razionalmente accettabile ciò che ti è successo. La verità è che stiamo aspettando la verità…ancora…per rendere giustizia a te e alle altre vittime innocenti. Per sapere realmente come sono andate le cose. Per avere nomi e cognomi di chi non ha fatto il proprio lavoro. Per sapere chi ha pensato solo al proprio tornaconto a discapito delle vite altrui”.

    Riccetti  è stato  ricordato ieri  alle  a Terni con una messa nella chiesa di Santa Maria Regina.

foto: www.ilpescara.it

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