Tassa di soggiorno: il regolamento è già realtà, ma la sua introduzione potrebbe slittare

Estimated read time 4 min read

Ieri l’approvazione da parte del Consiglio comunale

A quanto pare la sua introduzione, inizialmente prevista per il primo agosto, potrebbe slittare di qualche settimana in seguito alla richiesta della sezione locale di Confcommercio. Nel frattempo il regolamento sulla tassa di soggiorno è realtà: il consiglio comunale lo ha infatti approvato nel corso della seduta di ieri pomeriggio con 15 voti favorevoli e 7 contrari. “Stiamo puntando in maniera decisa – ha spiegato il sindaco Fabrizio Cardarelli – sullo sviluppo della città dal punto di vista turistico – culturale ma per cercare di incrementare l’offerta bisogna avere la forza di investire: purtroppo non possiamo agire come vorremmo e i cittadini stanno già pagando troppo quindi dobbiamo seguire altre strade. Da parte nostra ci stiamo impegnando: a breve annunceremo alcune novità riguardanti le attività artistiche della città, il periodo del Festival dei Due Mondi verrà esteso, il prossimo anno l’Urban race durerà 3 giorni e ad ottobre arriveranno qui 50 tour operator”. Difficilmente, però, si riuscirà a fare di più. “Gubbio è stata costretta ad introdurla, Orvieto pure, metà dei Municipi del Trasimeno ce l’ha e Perugia la manterrà. Nessuno ha piacere a mettere una nuova imposta – ha detto – ma i tagli dei trasferimenti del Governo non permettono di fare molto altro e garantisco che tutti i proventi verranno investiti per migliorare l’offerta turistica, tenendo in grande considerazione le necessità degli albergatori, che pagheranno molto meno di Tasi”.

La minoranza dice “no”. Diametralmente opposto, invece, il pensiero dell’opposizione. “Non c’è stato alcun confronto con la città e con questa imposta gli operatori si troveranno in difficoltà, rischiando anche di dover licenziare parte del proprio personale” ha affermato l’esponente del Pd Stefano Lisci, a cui ha fatto seguito Massimiliano Capitani. “È un provvedimento improprio e inopportuno, che discriminerà le strutture locali. Nel programma del sindaco si diceva che l‘imposta sarebbe stata introdotta in maniera concertata insieme alle associazioni di categoria ma invece non c’è stato alcun accordo. Nella valle umbra sud saremo gli unici ad averla ed inoltre ne stiamo parlando senza conoscere il bilancio e le iniziative che la Giunta intende effettuare. Questa non è un amministrazione di rinnovamento, bensì di restaurazione: l’unica cosa che è stata in grado di fare è aggiungere tasse”. Amaro anche Alessandro Cretoni (Forza Italia). “È mancato uno studio approfondito sui flussi turistici, su quanto investito sino ad oggi sul settore e sui relativi risultati. L’amministrazione avrebbe dovuto avviare un percorso di partecipazione con le associazioni di categoria, ora invece siamo di fronte ad un vero e proprio diktat, sia nei modi che nei tempi”.

Sono invece rimaste senza risposta le domande poste da Elisa Bassetti del Movimento 5 Stelle. “Quali eventi si finanzieranno? Chi li selezionerà? Cosa significa che i proventi saranno utilizzati per la promozione turistica? È una definizione un po’ vaga e mi sembra che le idee siano confuse. Perché dobbiamo essere tra i primi ad inserirla? Non serve un Master per capire che è sbagliata”. Negativo, infine, il parere di Giampaolo Emili (lista “Due Mondi”). “Sinceramente non riesco a capire che strada intende seguire la maggioranza e non credo che la tassa debba essere utilizzata per gli eventi, a meno che siano veramente strategici o parte integrante di un progetto più ampio. In ogni caso dovremmo mettendo al centro di tutto il Festival dei Due Mondi. Quello che contesto è la ‘non discussione’ ed il mio voto contrario è legato al metodo seguito dall’amministrazione”.

“Avevamo fatto delle proposte all’amministrazione ma purtroppo non sono state prese in considerazione”. A parlare è il presidente del Consorzio degli albergatori di Spoleto Tommaso Barbanera. “Sul testo c’è poca chiarezza: si parla di promozione turistica ma anche di interventi di manutenzione. Il problema è che nemmeno il Comune sa come spendere i proventi della tassa. Dispiace poi che sia mancata la concertazione. Noi non siamo contrari all’imposta, bensì ad una sua introduzione a macchia di leopardo. È un discorso che dovrebbe essere portato avanti a livello regionale”.

 

Filippo Partenzi

www.spoletonline.com

Continua a leggere...

+ There are no comments

Add yours