Zafferano , un futuro pei i Giovani imprenditori

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Crisi occupazionale per i giovani , si può ovviare diventato coltivatori di Zafferano . Contibuti a fondo perduto per avviare Nuove Aziende.

 

Avviare una coltivazione di zafferano è un’idea molto interessante e di nicchia, soprattutto per chi ama il contatto con la terra.  Lo zafferano rientra nell’elenco dei dieci cibi più cari del mondo.  Un kg di pistilli costa circa 12mila euro. Certo per ottenere mille grammi di questo minuscolo pistillo occorrono molte piante. Ecco alcune linee guida per dare avvio a questa attività.

Cosa serve per coltivare lo zafferano

Avere delle conoscenze in fatto di agricoltura è un requisito fondamentale per avviare una coltivazione di zafferano (distanza minima tra le piante, irrigazione, periodo della semina e del raccolto, ecc.), così come conoscere le tecniche di estrazione ed essiccazione del delicato pistillo. Serve anche un appezzamento di terreno molto drenante, perché il bulbo dello zafferano marcisce con una certa facilità in presenza di eccessiva acqua. In realtà lo zafferano non necessita d’irrigazione eccessiva: c’è chi sostiene che sia sufficiente la sola acqua piovana per mantenere in salute la piantagione. Occorre aggiungere che la resa migliore si ha su terreni collinari e poco sassosi.

Quanto costa coltivare lo zafferano?

Un bulbo, anche detto cormo o crochi (al plurale), costa circa 45 centesimi di euro IVA compresa. Una spesa modica e si sta parlando di bulbi biologici. Si può spendere anche meno (sul mercato si trovano anche bulbi a 30 centesimi di euro cadauno, IVA inclusa), ma a detrimento della resa e della qualità finale della spezia.

Un cormo proveniente da agricoltura biologica può produrre dai 3 ai  5 fiori. Servono circa 100 fiori grandi (oppure 200 piccoli) per ottenere1 grammo di prodotto finito. Un grammo di questa spezia costa in media 20 euro (meno se si vendono solo i pistilli, valutati intorno a 10-12 euro al grammo). Disponendo di 1.000 metri quadrati di terreno è possibile, seguendo le indicazioni dei maggiori produttori, impiantare circa 10.000 crochi che possono rendere fino a 220 grammi di spezia, ossia 4.400 euro. Un guadagno interessante che, tuttavia, si ottiene con pazienza, perché cogliere il fiore, estrarre il pistillo, essiccarlo e trasformarlo in polvere è un’attività realmente certosina. Quindi occorre mettere nel budget anche un certo quantitativo di manodopera, almeno nel caso in cui si disponga di un terreno di notevoli dimensioni.

Il mercato dello zafferano

Si tratta di una spezia molto richiesta sul mercato interno ed estero. In Italia la produzione annua è strettamente connessa all’andamento climatico: la forbice produttiva varia annualmente tra i 450 e i 600 kg. Pochissimo se si pensa che sono circa 320 le aziende agricole che coltivano lo zafferano. In genere le superfici utilizzate per la coltivazione dei crochi sono molto piccole (dai 200 mq ai 5.000 mq).

Questi dati sono forniti direttamente dall’Osservatorio Italiano dello Zafferano, il quale ci ricorda, tuttavia, che per questa spezia il mercato è in continua espansione. I recenti conflitti in Medio Oriente hanno aperto nuovi scenari nel mercato dello zafferano. Essendo divenuti più complicati i collegamenti con l’Iran, dove è prodotto il 90% di questa spezia, è aumentata la richiesta di zafferano proveniente dalla Spagna, dalla Grecia e anche dall’Italia. Attualmente l’Italia esporta nel mondo zafferano per oltre 550.000 euro e questa cifra, stando agli analisti, potrebbe raddoppiare nel giro di pochi anni, condizioni climatiche permettendo.

Non da ultimo è importante sapere che il successo dello zafferano è rappresentato dal fatto di essere considerato uno dei più potenti ed efficaci cibi afrodisiaci.

Norme e burocrazia

Per coltivare lo zafferano occorre aprire un’azienda agricola e registrarsi presso la locale Camera di Commercio. Più complessa e articolata la normativa relativa alla commercializzazione, anche se consorziandovi con altre realtà esistenti sarà più facile avere sbocchi sul mercato, riducendo al minimo le pratiche burocratiche per la vendita.

Lo zafferano in franchising

Non è una moda passeggera quella della coltivazione dello zafferano, ma una reale attività produttiva che può fruttare interessanti guadagni. Per questo sono nate associazioni e consorzi per favorire la diffusione delle piantagioni di zafferano in Italia. Associazioni che non solo possono insegnarvi i rudimenti per coltivare questa pianta (ed eventualmente produrre la relativa spezia), ma anche fornirvi i crochi e aiutarvi a commercializzare sia i pistilli, sia il prodotto finito. Tra le più attive meritano menzione Zafferano Italiano e Zafferano di Montefeltro, due realtà che seguono il neo coltivatore di zafferano in ogni aspetto, dalla scelta del terreno al momento della semina, dal raccolto fino alla vendita.

Helena Hagan

www.biancolavoro.it

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