Corridoi umanitari evacuazione civili a Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy

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Da stamattina alle 9, ora locale (le 8 italiane) è scattato il cessate il fuoco per permettere l’evacuazione di civili da Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy secondo l’accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa.

Il corridoio umanitario per evacuare i civili da Sumy “è operativo” e la situazione all’uscita della città del Nord Est occupata dai russi è “calma”. Lo ha dichiarato il governatore della regione di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. Ci sono stati momenti di tensione quando un gruppo di soldati russi su un carro armato che accompagnava un convoglio di armi ha iniziato a sparare in aria o contro gli alberi, ha spiegato Zhyvytskyi, ma nessun colpo è stato diretto contro i bus dei civili evacuati. Il governo russo ha riferito che sono 723 i civili evacuati attraverso il corridoio umanitario da Sumy a Poltava, nella parte centrale del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa Ria, citando il ministero della Difesa russo.

Il ministero degli Esteri ucraino ha accusato Mosca di aver violato il cessate il fuoco e di bombardare i corridoi umanitari. “Le forze russe stanno ora bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. Otto camion e trenta autobus pronti a consegnare aiuti umanitari a Mariupol e a evacuare civili a Zaporizhzhia. La pressione sulla Russia deve essere intensificata affinché mantenga i suoi impegni”, si legge in un tweet del ministero degli Esteri di Kiev. Kuleba, ha accusato la Russia di “tenere in ostaggio 300 mila civili a Mariupol” e di “impedirne l’evacuazione nonostante gli accordi con la mediazione della Croce Rossa Internazionale”.

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