Toh, gli inconsapevoli si sono svegliati

Lettera indignata sul bilancio indirizzata al sindaco da parte dei gruppi della maggioranza (escluso il Psi). Che adesso si sentono lesi nella loro dignità di cittadini e amministratori.

Daniele Ubaldi www.spoletonline.com

Finalmente. Dopo anni e anni di bilanci falsati, di crediti simulati e di debiti nascosti, nel giorno in cui ha inizio la Festa democratica di Spoleto i consiglieri comunali della maggioranza, tutta la maggioranza di centrosinistra tranne il Psi, insorgono contro il sindaco Benedetti minacciando le dimissioni in blocco, il che aprirebbe le porte al commissariamento del Comune di Spoleto. Era ora, viene da dire. Eppure, anche nel momento dell’indignazione, qualcosa stona. Almeno, a leggere la lettera firmata dai 13 consiglieri (i 12 del Pd più l’esponente della lista civica nata attorno a Benedetti), e indirizzata al sindaco, all’assessore al Bilancio Paolo Proietti, al segretario provinciale del Pd Dante Andrea Rossi e a quello comunale Andrea Bartocci, salta agli occhi che lo spunto per la presa di posizione è il fatto che il sindaco, circa i risultati dei riaccertamenti sul bilancio comunale, abbia avvisato prima la stampa e poi il gruppo politico che lo sostiene, che avrebbe appreso la novità leggendola sui giornali. Certamente una mancanza di rispetto, ma altrettanto certamente non la prima che la giunta compie nei confronti dei gruppi consiliari e dei partiti che la sostengono. E ancora, a leggere il documento con un minimo d’attenzione, appare evidente come i consiglieri di maggioranza si autoaccusino di negligenza e di mancato controllo sull’operato dell’esecutivo; una negligenza e una mancanza di controllo che sono cronici, in quanto riguardano numerosi esercizi finanziari, risultato di un meccanismo perverso che va avanti “da chissà quanto tempo”. Talmente croniche, queste lacune istituzionali, al punto che rimane difficile credere fino in fondo che siano frutto soltanto di incapacità senza neanche un minimo di malafede. Una lettera controversa, insomma, che non a caso è stata partorita dai 13 scrivani al termine di una lunga e discussa riunione politica, alla quale – ma soltanto verso la fine – ha preso parte anche lo stesso primo cittadino.

 

Di seguito la lettera:

 

Al Sindaco del
Comune di Spoleto
Daniele Benedetti

 

All’Assessore al Bilancio del
Comune di Spoleto
Paolo Proietti

 

Al Segretario Provinciale del PD
Dante Andrea Rossi

 

Al Segretario Comunale del
PD di Spoleto
Andrea Bartocci

 

A pochi giorni dalla conclusione del riaccertamento straordinario svolto dalle strutture tecniche, sulla scorta delle linee guida fornite dal Dott. Dante De Paolis al quale va il nostro ringraziamento per il lavoro effettuato, che ha permesso di fotografare la situazione del bilancio comunale, vogliamo dichiarare la nostra indignazione nell’apprendere il tutto solo dai giornali ed il giorno seguente in una riunione di partito.
Troviamo dunque alquanto irrispettosa la metodologia adottata dal Sindaco e dalla Giunta che consiste nel prendere decisioni e poi avvertire chi quelle decisioni deve solo ratificarle, senza perciò chiedere alcun parere, senza informare i sottoscritti della situazione, senza voler dichiarare il meccanismo che sta alle spalle del buco di bilancio e senza appunto spiegare né l’entità né l’origine di tale disavanzo. Ciò lede la dignità personale di ognuno di noi, come cittadini, come Consiglieri Comunali, come garanti della cosa pubblica. Troviamo inopportuno diffondere le notizie prima ai giornali e solo il giorno dopo renderci partecipi.
Chiediamo dunque con forza di poter conoscere fino in fondo la verità dietro alle gravi problematiche economiche che hanno investito la nostra città. Vogliamo sapere come e quando hanno avuto origine, per quali motivazioni e con quale entità la situazione si è protratta nel tempo. Siamo quindi obbligati a chiedere una relazione politica al Sindaco Daniele Benedetti sull’origine del disavanzo. Se tale relazione non ci verrà fornita in tempi brevi sarà per noi inevitabile dare le dimissioni, perché non vogliamo essere complici di un meccanismo perverso che finora non conoscevamo, nonostante andasse avanti da chissà quanto tempo, e che oggi chiediamo formalmente di far venire alla luce.

 

I Consiglieri Comunali della Maggioranza

 

Marco Trippetti – PD Graziano Brozzi – PD
Diego Catanossi – PD Paolo Martellini – PD
Giandomenico Montesi – PD Leonardo Piselli – PD
Marco Rutili – PD Giacinto Tiberi – PD
Daniela Tosti – PD Francesco Passeri – PD
Silvano Pompili – PD Patrizia Cristofori – PD
Marco De Angelis – Spoleto Città Unita

 

Fin qui la lettera, dalla quale appare evidente come, nella migliore delle ipotesi, i 13 consiglieri comunali si autodefiniscono degli incapaci, dei coglioni in buonafede che non hanno mai fatto le pulci al proprio esecutivo, fidandosi ciecamente dell’operato della giunta e dei dirigenti comunali, dimenticando – alcuni per quattro anni di mandato, altri per più legislature – di essere ciò che dicono di essere nella lettera, vale a dire “garanti della cosa pubblica”. Non basta. Non può bastare una letterina indignata nella quale si cade dalle nuvole e si chiedono spiegazioni riguardo ciò che si è fatto più volte nel corso degli anni, reiterandolo senza esitazioni e anzi facendosi beffe degli avvertimenti dei colleghi della minoranza, loro – sì – garanti della città e dell’incolumità anche penale degli amministratori, che più volte hanno invitato il centrosinistra almeno a leggere il bilancio comunale prima di ratificarlo. Negli ultimi quattro anni i verbali dei consigli comunali sono pieni di scenette come quella appena descritta. “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”, verso del poema “La Rassegna di Novara” di Costantino Nigra, per decenni motto dell’Arma dei Carabinieri, potrebbe qui venir parafrasato in “Usi obbedir votando e votando morir”, visto che l’idea che provano a dare i consiglieri di maggioranza è quella di un gruppo fedele negli anni, ciecamente dedito alla causa comune e fiducioso oltre ogni logica nell’operato del sindaco e del suo staff, come se fossero infallibili, per non dire di peggio.

 

Tornando alla missiva, resta da capire cosa farà ora il sindaco Benedetti: visto che di dimissioni non se ne parla, in teoria dovrebbe accompagnare i numeri del disastro – ammesso che siano tutti, cosa tutt’altro che scontata – con la relazione politica richiestagli dai gruppi del Pd e della lista civica. Dopodiché, sempre in teoria, si dovrebbe aprire la discussione su come colmare il buco di bilancio. Una discussione che andrebbe portata avanti assieme a tutte le forze politiche locali, non soltanto quelle del centrosinistra e non soltanto quelle che siedono in consiglio comunale. Visto che la cosa pubblica, per sua stessa definizione, è di tutti, e non soltanto di chi ha vinto le elezioni.