Bilancio comunale, oltre 2 milioni e mezzo di nuovi passivo minano l’intero lavoro di riconteggio

La macchina minimizza, ma uno dei revisori ha espresso parere negativo

Alla fine, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale della Giunta Benedetti, il bilancio consuntivo è stato approvato (15 favorevoli, 5 contrari e tre astenuti).

Di quella fattura da 728 mila euro emessa dalla Vus e non ancora saldata dal Comune non se ne era accorto nessuno.

Tranne i revisori dei conti che, passando nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento la situazione creditoria e debitoria del Municipio, hanno fatto luce sul nuovo debito non iscritto a bilancio che, unitamente ai 2 milioni di euro che dovrebbero essere versati ad Umbria Mobilità e ad un professionista, rischia di stravolgere il lavoro fatto in questi mesi per risistemare i conti.

Stefania Nichinonni, a capo della Direzione risorse finanziarie e controllo (Rifco), nel consiglio comunale di ieri pomeriggio (6 maggio) si è mostrata fiduciosa contestando la fattura e spiegando che l’Ente rinegozierà e la pagherà soltanto in maniera ridotta nel 2014 e 2015, 205mila euro ogni anno. Ma non finiscono qui le criticità evidenziate dal collegio: nella relazione allegata al consuntivo 2013, infatti, sono emersi anche vari problemi con le partecipate. Con la Valle Umbra Servizi, in particolare, ci sono “contestazioni per un importo complessivo di 1.042.548,53 euro, di cui 728.632,16 riguardanti la contestazione relativa a una fattura emessa il 31 gennaio 2013, i restanti 313.896,37 relative a fatture di periodi precedenti”. Le perdite di Webred ammontano invece a 17 mila euro mentre nell’Ase i conti sono in rosso per poco meno di tremila euro. Da qui la raccomandazione al Comune di “nominare un responsabile per i rapporti con le società partecipate”, da individuare tra l’organico dell’Ente, “al fine di ottemperare a tutti gli adempimenti previsti dalla normativa”, nonché “ad applicare puntualmente procedure di controllo e a monitorare i processi decisionali relativi alle organizzazioni partecipate, allo scopo di renderli compatibili con i fini generali dell’Ente e con gli obiettivi specifici della partecipazione”.

 

Nonostante i dati poco positivi riscontrati in fase di studio, i revisori Paolo Burini e Michele Antonini hanno espresso parere favorevole per l’approvazione del consuntivo, chiedendo in ogni caso al Municipio di “porre particolare attenzione alla razionalizzazione delle spese – si legge nella relazione, composta da 47 pagine – e di adottare specifici piani per il contenimento delle medesime al fine di ottenere la razionalizzazione strutturale dell’Ente e delle sue partecipate, convergendo anche con la normativa sulla spending review; di continuare ad implementare il sistema di controllo di gestione, al fine di migliorare la qualità delle procedure e delle informazioni, l’efficacia e l’efficienza della gestione dell’Ente; di porre attenzione alla gestione delle risorse umane al fine di pervenire all’ottimizzazione dell’attività svolta e conseguire gli obiettivi di riduzione della spesa di personale previsti dalle normative vigenti”.

 

Negativo, invece, il parere del presidente del Collegio Ada Pompili che ha bocciato, ancora una volta, il documento economico. “Si sono reiterate – ha scritto – le difficoltà legate alle imputazioni di incassi e pagamenti che non sono state del tutto superate. Persistono difficoltà legate alle imputazioni di incassi e pagamenti che minano l’impianto contabile dell’Ente, con sostanziale rischio di pregiudizio al rispetto dei principi contabili quali quello dell’universalità e della veridicità. Ad oggi, non risultano essere messe a sistema le procedure di gestione documentale e di raccordo delle informazioni in possesso dei vari uffici, al fine di consentire alla ragioneria di processarle adeguatamente e tempestivamente né risultano essere messe a sistema – ha aggiunto la Pompili – valide procedure di controllo del lavoro svolto, onde ridurre al minimo le possibilità di errore”. Sulle società partecipate, poi, “non risultano ancora sanate le discordanze già emerse nel 2013 come quella verso Um e questo può sottendere alla presenza di un debito fuori bilancio, vista la mancanza dell’impegno di spesa relativo”.

 

Filippo Partenzi

www.spoletonline.com