La morte dello stagista Giuliano De Seta. L’Inail non risarcirà i genitori. Si val al processo. Alternanza Scuola – Lavoro: occore cambiare la norma

Estimated read time 3 min read

(di Rosario Murro)

Raccontare  l’amara tragedia, una  vicenda che ha visto il 18/enne  Giuliano De Seta, giovane studente , morto schiacciato da una lastra di metallo  il 18 settembre 2022 , mentre svolgeva uno stage scuola – lavoro dove stava imparando un mestiere per vivere nell’ambito dell’alternanza presso l’azienda Bc Service di Noventa di Piave (Venezia) ,   l’Inail (Istituto nazionale Infortuni sul lavoro) non riarcirà i genitori dello sfortunato giovane, lo stesso Istituto ribadisce che il giovane era tecnicamente uno stagista e non operao della ditta , inoltre non era capofamiglia, ma  dipendeva economicamentye dai genitori . Nella vicenda  ci sono quattro indagati per la tragedia del 18enne: l’inchiesta per omicidio colposo

Una posizione contrattuale che incide direttamente sul risarcimento: la norma lo prevede solo nel caso di stagista “capofamiglia”, non dunque il caso di Giuliano che vista l’età e la ‘professione’ di studente dipendeva  economicamente dai genitori.

Per le responsabilità da accertare e definire  a carico del BC Service si va al processo previsto per il 10 marzo 2023. Gli indagati per omicidio colposo, ricorda Repubblica, sono Anna Maria Zago, la dirigente scolastica dell’Itis da Vinci di Portogruaro che ha firmato lo stage di Giuliano, il titolare dell’azienda Luca Brugnerotto, Sandro Borin, responsabile della sicurezza, e infine il tutor Attilio Sguerzi.

Di vitale importanza sarà l’esito della perizia disposta dal gip e  affiidata ad un consulente per chiarire le cause della morte dello stagista.

Da questi esami si capirà come e perché la lastra in metallo sia caduta dai cavalletti che la sorreggevano, uccidendo il giovane Giuliano. Ma restano da chiarire anche l’eventuale mancata sorveglianza dello studente, così come lo svolgimento di mansioni non idonee.

Il  progetto scuola-lavoro, già ià in passato ha ricevuto tantissime critiche in occasioni di drammatiche vicende costate la vita a giovani studenti.

Il 21 gennaio 2022 il 18/enne, Lorenzo Parelli, era morto nel suo ultimo giorno di stage alla Burimec, azienda meccanica di Lauzacco, in provincia di Udine, travolto una putrella.

Giuseppe Lenoci aveva invece 16 anni quando, un mese dopo, morì mentre si trovava a bordo di un furgone schiantatosi contro un albero. Anche lui stava facendo una stage nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro.

Ora c’è da  capire se uno stagista – equì sembrerebbe oppoirtuno rivedere le normative – è un lavoratore a tutti gli effetti, oppure è solo un apprendista rischiando come un lavoratore assunto e svolge le stesse mansioni di coloro che sono capo-famiglia – assunti regolarmente e non dipendenti economicamente dai genitori.

Nella tragedia con la morte di Giuliano c’è  tanta rabbia per un sistema scolastico e lavorativo che in meno di 8 mesi ha ucciso tre studenti durante percorsi che poiu alla fine non in tutti i casi sono considerati sfruttamento, spacciati per formazione.

 Ora c’è da  capire se uno stagista è un lavoratore a tutti gli effetti, oppure solo apprendista; se nel contempo svolge  le stesse mansioni di coloro che sono inquadrati quali  capo-famiglia , assunti regolarmente e non dipendono dai genitori.

Noi siano dell’opinione:  età , stagista  o , apprendista  in ogni caso e in qualsiasi  periodo temporale  abbia il sacrosanto diritto ad essere inquadrato   come UN  LAVORATORE a tutti gli effetti!

Riteniamo ancora più offensivo evitare le tutele democratiche   e tutela alla dignità delle persone  e con gli gli atti che saranno , nel caso di Giuliano rinvagati nel prossimo processo del 23 marzo 2023.

Continua a leggere...