Pillola abortiva, la Regione Umbria si adegua: niente ricovero, sì al day hospital per la RU486

Zmali (Popolo della Famiglia): “Il centro destra in Umbria non si impegna abbastanza per bloccare le derive ideologiche che arrivano dall’alto”.

«È venuto il momento che il Centrodestra dimostri affidabilità nel gestire anche nell’affrontare tematiche etiche, che dia finalmente risposte concrete agli impegni sottoscritti su “Patti per la Famiglia”, o “Manifesti valoriali” e che non rimangano solo iniziative da campagna elettorale. Dopo l’errore commesso dalla Giunta riguardo l’RU486 che ha consentito al Governo ad emanare nuove Linee di indirizzo nazionali sull’aborto farmacologico, ci saremmo aspettati un cambio di rotta, un’azione più coraggiosa che attenersi scrupolosamente alle direttive del Ministero della Sanità», ha dichiarato Saimir Zmali, Coordinatore regionale per il Popolo della Famiglia Umbria.

«Se con la recente Proposta presentata dalla Lega per la modifica della LR n°11/2015 (Testo unico sanità e servizi sociali), si vuole anche fare un timido passo in avanti sul sostegno alla natalità, alla maternità e alla famiglia, sulla pillola abortiva sono stati fatti ben più di due passi indietro».

«Questa modalità di gestione dell’impegno e di strategia politica che non solo rende immobili, ma su alcuni contenuti fa regredire, non piace al Popolo della Famiglia e dimostra come il Centrodestra consideri questi temi, più come attività marginali che priorità essenziali», ha concluso Zmali auspicando segni di differenziazione rispetto alle gestioni rosse, o giallorosse, soprattutto nel combattere aborto e denatalità.

04 Dicembre 2020

Ufficio Stampa – Popolo della Famiglia Umbria