Vicenda Isotta Fraschini – IMS (Ex Pozzi): il consigliere (FdI) Marco Squarta interroga l’assessore Fabio Paparelli

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Nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa dell’Umbria è stata discussa oggi l’interrogazione a risposta immediata del consigliere Marco Squarta  (FdI)  in merito ad eventuali manifestazioni di interesse e trattative in corso per l’acquisizione delle due  o di una della IMS Isotta Fraschini (ex Pozzi) di Spoleto.

Squarta ha sollevato anche le problematiche dei dipendenti se si arrivasse alla scadenza della cassa integrazione straordinaria senza aver perfezionato alcuna acquisizione”

L’assessore  Fabio Paparelli

ha risposto spiegando che “ SI TRATTA DI UNA VICENDA COMPLESSA SEGUITA CON ATTENZIONE.  Le aziende del Gruppo , in Umbria, sono ferme da tempo soprattutto a causa di difficoltà finanziarie. La cassa integrazione straordinaria arrivata a luglio 2014, prima  dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria erano intercorsi contatti con un’azienda  di proprietà cinese per l’attivazione di un fitto d’azienda che avrebbe portato alla concentrazione della produzione su Spoleto con riferimento alla Isotta Fraschini.  Per IMS la situazione è più complessa essendo necessaria oltre alla onerosa  riattivazione degli impianti fusori anche della difficile verifica sui clienti e sulla tedesca Layer in particolare.

In pasato erano stati verificati gli interessessamenti di alcuni gruppi esteri.

“I commissari di Isotta Fraschini IMS  – ha aggiunto Papaprelli –  hanno avuto dal Mise il via libera per procedere  alla cessione dei complessi aziendali , in entrambi i casi la procedura di amministrazione straordinaria ha previsto la cessione dell’azienda rimangono esclusi gli immobili per evitare nelle fasi iniziali, un peso eccessivo rispetto ai potenziali acquirenti”.

“La Giunta regionale ha seguito costantemente l’avanzamento della procedura con i commissari giudiziari, con i rappresentanti dei lavoratori e con il Comune di Spoleto con il quale abbiamo tenuto una seduta pubblica sulla vicenda. È tra l’altro in programma un consiglio comunale aperto per il mese di gennaio a cui prenderò parte. Sono stati più volte organizzati anche incontri tecnici per verificare possibili interessamenti con imprese e professionisti che hanno portato ad una manifestazione di interesse preliminare che ha consentito la proroga dei termini della procedura e di conseguenza degli ammortizzatori sociali. L’obiettivo posto era allineare le scadenze degli ammortizzatori sociali a marzo 2018 per consentirci ulteriori possibilità”.

“Al 31 ottobre non risultavano formalizzate offerte vincolanti per l’acquisto dei complessi aziendali di Ims e Isotta Fraschini, relativamente all’impianto di Spoleto. Per quanto riguarda l’impianto di Dongo (Como) la proceduta ha ricevuto una manifestazione di interesse di un gruppo cinese. Le strutture tecniche della Regione hanno costantemente monitorato la situazione e recentemente è stato riaperto un avviso pubblico finalizzato alla presentazione di manifestazioni di interesse per il complesso aziendale di Spoleto. Sulla riapertura, non ancora scaduta, la procedura ha ricevuto nel corso di novembre una manifestazione di interesse. Ai fini dell’avanzamento della procedura e l’eventuale avvio di trattative dovrà essere formulata l’offerta vincolante che sarà valutata sulla base dei contenuti economici e dei livelli occupazionali, oltre chiaramente all’affidabilità. La procedura sta avviando anche le attività che dovrebbero portare alla proroga degli ammortizzatori sociali al 31 marzo 2018. Su Spoleto possiamo intervenire con un’ulteriore leva finanziaria. L’area oltre ad essere parte dell’accordo di programma ‘Merloni’ va evidenziato che Spoleto è stato anche ricompreso nell’area di crisi non complessa dei comuni maggiormente danneggiati dal sisma per cui sono stati stanziati 7milioni di euro che potranno essere utilizzati sia per rilanciare il tema del turismo che della manifattura.”

“Quanto alle tutele per i lavoratori successivamente al 31 marzo, nell’ipotesi di assenza di offerte vincolanti, la procedura si chiuderebbe aprendo la fase di procedura fallimentare. In questo caso si avvierebbero, per i lavoratori, le procedure di licenziamento con le tutele derivanti per gli stessi dell’accesso alla Naspi per un massimo di 24 mesi, oltre agli strumenti di politica attiva quale l’assegno di ricollocazione”.

Nella replica, Squarta ha rimarcato l’importanza, “al di là di ogni propaganda politica, di tutelare le aspettative legittime dei lavoratori. Noi continueremo a vigilare costantemente questa problematica”.

 

nella foto ASI (Agenzia stampa Italiana, Marco Squarta)

 

 

 

 

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