Gas , luce e caro bollette. Le misure allo studio del Governo per contenere gli aumenti

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Uno degli argomenti più caldi, oltre la discussione sui vaccini anti-covid e sule mascherine Ffp2 è l’allarme delle spese e dei consumi energetici.

Il caro bollette di luce e gas. Il possibile incremento per il gas del 50% e di una percentuale di aumento compresa tra il 17% e il 25% per la luce.

Gas:  la scorsa stagione  invernale  ha prodotto un forte aumento a livello internazionale. Le forti temperature  rigide hanno provocato un aumento della richiesta del gas. Altro fattore , la ripresa delle attività economiche dopo il  post pandemia.

L’offerta non è riuscita a mantenere lo stesso ritmo soprattutto in seguito al calo delle consegne di combustibile in Europa da parte di Russia e Norvegia, e alla capacità della Cina, appena uscita dalla fase di lockdown, di accaparrarsi grossi carichi di gas. Ma la Russia sta anche e limitando la consegna di gas naturale in Europa per sostenere l’avvio di flussi tramite Nord Stream 2, il nuovo gasdotto che la collega direttamente alla Germania.

L’aumento del costo del gas colpisce i paesi in funzione del fabbisogno di energia che utilizza gas; infatti se si produce energia elettrica con idrico o eolico o solare o fotovoltaico o atomico il costo dell’energia elettrica non aumenta. Purtroppo l’Italia dipende dal gas per il 39,2% contro una media europea del 24.6%; ciò dipende anche dalle scelte operate col referendum sul nucleare.

Energia elettrica:

Il costo dell’energia elettrica dipende dalla fonte energetica (gas, idroelettrica, eolica, solare, nucleare) mentre quella del gas dipende dal prezzo di mercato. Le altre spese (trasporto e contatore) e gli oneri di sistema sono stabiliti dalla Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA); le imposte e Iva sono stabilite per legge.

Gli “oneri di sistema”: la voce comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale, che vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio. Tali importi sono definiti periodicamente dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) e il fornitore non ha possibilità di modificarli.

Queste spese diverse dal costo dell’energia o del gas sono fisse e non dipendono dal consumo effettivo di luce o gas; succede quindi che chi, per esempio, ha una seconda casa riceve bollette anche per i mesi nei quali non consuma né luce né gas.

Ma a che punto sono oggi le misure anti- rincari?

Per cercare di alleggerire questi aumenti il Consiglio dei Ministri avrebbe recentemente annunciato l’inserimento in manovra di uno specifico fondo dedicato di 2 miliardi di euro, cifra che però non risulta essere concretamente sufficiente per porre rimedio a questi aumenti record.

Ecco dunque che negli ultimi giorni si sono andati ad aggiungere a questa somma iniziale anche 500 milioni che sono stati recuperati dal taglio delle tasse, altri 300 milioni che sono invece stati reperiti dopo lo stop al contributo di solidarietà sui redditi alti e ulteriori 2 miliardi grazie all’anticipo di alcune spese pubbliche al 2021 che hanno così liberato fondi fiscali del 2022.

Il Governo, in ogni caso, sarebbe comunque ancora a lavoro sul tema delle risorse, e si conoscerà esattamente le cifre a breve, quando la manovra passerà al Senato.

I possibili provvedimenti per il futuro

Le risorse attualmente individuate di certo aiuteranno a calmierare i costi per la prima parte del 2022, ma cosa accadrà dopo?

Si sta già ragionando sulla possibilità di allargare le maglie per il bonus sociale, e cioè dello sconto in bolletta per le famiglie in difficoltà, alzando l’asticella dell’Isee massimo per potervi accedere.

I nuovi record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2, spiega l’Arera, avrebbero infatti portato ad un +65% per la luce e +59,2% per il gas senza l’intervento del governo. In base a quanto previsto dalla manovra, l’Autorità ha potuto confermare l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese

Resta aperta invece la questione delle imprese con grandi consumi energetici: non ci sono al momento le risorse per supportarle e non si può procedere senza che i piani in questo senso siano stati approvati anche da Bruxelles.

C’è poi la possibilità di rivedere le bollette, e in particolare gli oneri di sistema; a questo proposito la direzione è stata delineata dall’Arera che propone per esempio di spostare sotto la leva fiscale tutti i costi non connessi al sistema energetico oppure di rivedere gli incentivi alle rinnovabili.

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